Così almeno ci appare il Pianeta azzurro, per la rottura del suo magico equilibrio, fonte di vita e miracolo di bellezza.
Tante parole amare oggi si leveranno, per dire della disarmonia tra l’uomo, primo responsabile di tutto ciò, e il grande libro della natura. Va detto, però, che, almeno nella dimensione locale, non sempre gli uomini si rivelano ciechi e sordi. Tante le pagine, che raccontano tutt’altro e oggi abbiamo bisogno di partire proprio da queste, per ritrovare la via di un riequilibrio orientato alla vita. Perciò, queste pagine non vanno lasciate ingiallire.
Una di queste, bella e preziosa è quella scritta nel nostro territorio, qualche secolo fa, quando la visione illuminata del potere seppe mettere in dialogo i bisogni del popolo con le risorse della terra. Il territorio, che definiamo come “Carditello e i Regi lagni” è stato esempio di sapiente lungimiranza e fonte di ammirazione in tutta Europa. Poi, pian piano, si è persa la strada, fino allo sperpero orrendo di tutto ciò e allo strazio del Real Sito, in un territorio ormai sfigurato dall’incuria e da logiche di potere intrise di connotazioni criminali.