CE-Preti trasferiti
Si è concluso da poco l’incontro di clero, sacerdoti e diaconi, presieduto da mons. Pietro Lagnese, vescovo della Diocesi di Caserta. Ancora una volta il clou dell’incontro si è svolto intorno alla rotazione dei parroci fra le varie chiese della Diocesi, trasferimenti che un po’ alla volta stanno ridisegnando la geografia dell’organizzazione del clero casertano.
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Dopo i precedenti spostamenti che hanno interessato molte chiese, stavolta i trasferimenti hanno per oggetto le chiese esistenti nei comuni di Caserta, Maddaloni, Marcianise e Castel Morrone.
Innanzitutto il vescovo Lagnese ha riferito di aver concordato con padre Gianluca Savarese, provinciale dei Cappuccini di Napoli, il rientro nei francescani di don Angelo Piscopo, attualmente parroco a Sant’Andrea in Castel Morrone. Il piano prevede per il momento che i francescani saranno almeno in numero di tre.
Don Franco Catrame da Santa Maria degli Angeli di San Nicola la Strada sarà trasferito alla chiesa di San Gennaro e San Giuseppe di Falciano di Caserta, il cui parroco don Matteo Coppola sarà trasferito a sua volta alla chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Maddaloni.
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L’attuale parroco di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Maddaloni andrà, invece, a San Benedetto dell’omonima frazione di Caserta, il cui parroco, don Antonio Di Nardo, da circa un mese e mezzo è stato destinato alle chiese di San Lorenzo di Casolla, San Rufo di Piedimonte di Casolla e Santa Maria Assunta del Mezzano.
All’interno del territorio comunale di Maddaloni don Antonio Traviso, attualmente parroco titolare a Santa Sofia, assumerà la qualifica di amministratore parrocchiale dell’antichissima chiesa di Santa Margherita.
Don Antimo Vigliotta, attualmente parroco a Santa Margherita di Maddaloni, sarà trasferito alla chiesa di Santa Maria degli Angeli di San Nicola la Strada.
Il padre francescano fra Giovanni Giuseppe Cecere avrà la titolarità della chiesa di Santa Maria de’ Pagani a Marcianise.
Infine, don Stefano Sgueglia, parroco di San Vincenzo di Briano di Caserta, assumerà la responsabilità di un nuovo ufficio diocesano che sarà così denominato Ufficio Pastorale dei Nonni Anziani.
Insomma, mons. Pietro Lagnese sta svolgendo con enorme capacità organizzativa il suo impegno pastorale, che, come nel caso dell’ufficio nuovo di zecca, sta a dimostrare anche la necessità di dover rispondere a nuove e diverse esigenze delle varie comunità, i cui problemi sono stati aggravati dall’enorme crisi economica, aggravata dallo scoppio della guerra.
Giovanna Tramontano
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