“Direzione Santiago – le emozioni di un Cavaliere” Settima tappa da Azofra a Tosantos – Rubrica a cura di Vins Tramontano, pellegrino Commendatore del Cammino di Santiago

Settima tappa – Da Azofra a Tosantos La prova che fare il cammino in compagnia non è per tutti. leri sera avevo concordato con Patrizia e Marina di incamminarci alle 06:00. A quell’ora ero pronto ad aspettarle davanti l’ingresso, dopo dieci minuti salii e trovai che una delle due si stava fasciando i piedi, l’altra, Marina mi chiese di aspettarla.

Partimmo in due in una mattinata caratterizzata da una strana nebbia, con un buon passo arrivammo a Santo Domingo de la Calzada, visitammo la cattedrale, che presentava diversi stili architettonici, ripetemmo la leggenda conosciuta da tutti i pellegrini, “Si tratta di un pellegrino tedesco che viaggiava con i suoi genitori, il quale fu giustiziato ingiustamente, così Santo Domingo stesso gli concesse la vita dopo la forca.

Quando la notizia giunse al magistrato locale, che stava mangiando, disse: “Vostro figliolo è vivo proprio come sono vivi questi polli arrosto che stiamo mangiando”. Non fece neppure in tempo a finire la frase che i due polli balzarono dal piatto, si ricoprirono di piume e si misero a cantare. Marina, sicuramente in colpa per aver lasciato indietro la sua amica Patrizia mi disse di volerla aspettare.

Ci salutammo con un: “Buen camino, ci vediamo a Santiago” Continuai con il mio passo e la mia teoria, ho solo un modo per sapere quale strada prendere, sarà il mio destino a mostrarmi la direzione, la strada da seguire, mi porterà sempre di più verso quello che sto cercando.

Per arrivare, devo continuare a camminare. Attraversai il ponte sul fiume Oja, arrivai a Grañón, l’ultimo paese di La Rioja, all’ingresso in bella evidenza la Croce dei Coraggiosi, poco piu avanti il pannello che dà il benvenuto a Castilla y León, lo superai e non soddisfatto dei piccoli villaggi deserti che attraversavo, nonostante il caldo mi promisi di arrivare a Belorado per una sosta.

Un buon succo di frutta e la variegata pasticceria con i suoi famosi “ahorcaditos”, nel frattempo feci la conoscenza di due pellegrini belgi, una coppietta avanti con gli anni che in bici facevano il loro cammino. Ripresi a camminare e attraversai alcuni paesini e proseguii comodamente verso Tosantos, alle prime case lessi “Albergue Parroquial de Peregrinos”, mi garbò subito, entrai e dopo 30 minuti ne uscì a stendere i cinque pezzi del bucato della giornata, (pantaloncino, slip, maglietta e due calzini)

Mancava qualche ora alla cena, decisi cosi di andare a visitare l’eremo della Vergine della Peña, incastonato in una scarpata rocciosa. F A tavola eravamo almeno in 20 pellegrini, di varie nazionalità, cenammo con la zuppa “caldo gallego con salsiccia piccante di Burgos”, piatto saporito, T 6 tanto che non esitai a fare il tris. Dopo aver sparecchiato, lavato e pulito i locali in partecipazione tra i commensali, salimmo al piano superiore a meditare in preghiera, ognuno manifestò il proprio pensiero nella propria lingua.

Quella sera, fu l’unica durante il cammino che usai il sacco a pelo, adagiato su una stuoia, stavamo tutti raccolti in un sottotetto. Devo ammettere che quella serata la ricordo con piacere, il silenzio, la preghiera, le intenzioni, perché nò anche la cena leggera e sostanziosa, diede un senso particolare a quella tappa.

Vins Tramontano

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A seguire le foto della settima tappa

photo credit: Vins Tramontano