“Il rumore del silenzio” rubrica a cura di Antonella Flauto – Beppe Salvia: AL “CUORE” DEL MONDO
BEPPE SALVIA - AL "CUORE" DEL MONDO
Roma nel corso degli anni '80 diventa luogo di adozioni in cui convergono giovani poeti provenienti dal centro e sud Italia. Sono poeti che vogliono apportare un rinnovamento, rimettere a fuoco il portato emotivo e vitale della poesia contro il suo culto formale.
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Beppe Salvia, con i suoi stupendi echi petrarcheschi, diventa il portavoce di tale rinnovamento. Con la fondazione della sua rivista Braci, Salvia si augura che la poesia, la vera poesia, rinasca dalle ceneri di chi ha osato profanarla, relegandola a pura merce di scambio.
Il poeta è un uomo in mezzo agli uomini e il suo compito è appunto quello di parlare della vita, della natura, della contemplazione con una letteratura semplice e limpida ma con un richiamo alla tradizione. Nascono così poesie di grande bellezza, capaci di giungere al cuore di un mondo che stava progressivamente perdendo la sua umanità.
“Noi proviamo in questa notte a scrivere della vita e della morte. La letteratura ufficiale ancora adombra con grave e dimessa incuria la volontà di lenire…e ispira, subito pentita, nuove rinnovate schiere di verseggiatori sentimentali e scolari giustamente beffardi. In queste nostre pagine dunque noi proviamo a far vivere ogni nostro dolore o limite o sofferenza o gioia perché vogliamo ridare allo scritto, un pensiero vergato perché rimanga, il suo più immediato valore che è quello di partecipare esso stesso al vivere, e far vivere anche noi che fuggiamo altrimenti, nel suo duplice calore di ricordo e d’attesa. Poiché del presente è fuggiasco”. (Beppe Salvia)
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