Basta osservare la zona con i colori rosa-violacei del tramonto, con il lago glaciale di Misurina ghiacciato, lo stagliarsi del gruppo Sorapiss. Quello che più lascia senza fiato sono le Tre Cime di Lavaredo.
La storia risorgimentale e della Grande Guerra qui palpita, come ricorda, ad esempio, il Grand Hotel del 1896, tanto amato dai Savoia, attualmente istituto di cura. Ai Caduti della Grande Guerra è dedicata la bellissima cappella degli Eroi, una chiesetta dedicati ai caduti, che si erge nelle vicinanze del Rifugio Angelo Bosi, con le spettacolari Tre Cime di Lavaredo oppure la Campana dell’Amicizia per la pace tra i popoli del 1988. Non solo cristianità ma anche testimonianza storica, come si evince dai resti delle trincee, delle gallerie, delle postazioni, formano un museo vivente: qui infatti ci furono i violenti scontri tra soldati italiani e austro-ungarici. Poteva mancare anche la poesia? No, perchè proprio qui nel 1892 Carducci salì, tanto che fu lasciata anche una targa alla Piramide Carducci in pietra, edificata dagli Alpini. La natura regna sovrana, tra pini cimbri, larici e abeti, dove gli animali della montagna regnano sovrani, come la lepre bianca, i cervidi, la volpe, la martora, lo scoiattolo e l’ermellino.
Giuseppe Papale
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