Il cane delle praterie: un roditore molto particolare

Non è un cane bensì un roditore. È il cane della prateria americano, nome scientifico Cynomys Rafinesque, famiglia Sciuridae, per capirci è parente delle marmotte, che fa tenerezza solo a vederlo. Da cosa deriva allora questa curiosa denominazione? 👇

Clicca sull'immagine e visita la pagina Facebook del METODO TRAMONTANO preparazione concorsi

Non lo immaginerete mai ma questo piccoletto, quando è in pericolo, emette dei suoni che ricordano il latrato di un cane; la loro vocalità, infatti, riproduce diversi suoni a seconda dell’intensità del pericolo.
Essi pesano dagli 800 a 2,000 grammi circa e sono lunghi intorno ai 30 – 40 cm di lunghezza ma non vanno in letargo. Non è solitario e spesso si possono vedere grandi colonie, composte da un maschio, un paio di femmine e i cuccioli. Questi ultimi possono essere fino ad otto, nascono immaturi tanto che la mamma se ne prende ancora cura per molti giorni. La loro speranza di vita in natura è intorno ai 5 anni.
Il genere include le seguenti specie:  👇

Clicca sull'immagine e visita la Pagina Facebook del METODO TRAMONTANO preparazione concorsi

Il genere include le seguenti specie:

Cane della prateria dalla coda nera (Cynomys ludovicianus), il più diffuso
Cane della prateria dalla coda bianca (Cynomys leucurus)
Cane della prateria di Gunnison (Cynomys gunissoni)
Cane della prateria messicano (Cynomys mexicanus)
Cane della prateria dello Utah (Cynomys parvidens)

Oggi, purtroppo questa specie è a rischio estinzione in quanto a detta degli allevatori dei bovini essi mangiano l’erba, di cui si cibano i bovini. Eppure non è così. Infatti, se non ci fossero questi roditori, scomparirebbero anche la civetta delle tane, il serpente delle praterie, le aquile e i coyote. Il suo areale, infatti, si sta sempre più riducendo a casa della caccia e dell’urbanizzazione. Si nutre di erba Esso divenne nel tempo anche animale di compagnia ma dopo il blocco degli anni 2003-2007, nel 2008 è ripreso il commercio ma non in Europa. Per gli aninali già presenti in Italia si può chiedere all’Associazione Italiana cani Della Prateria (AICDP).

A cura di Giuseppe Papale

Foto web

Articolo soggetto a copyright. Riproduzione riservata.

Related Posts

Leave a Comment