A Maddaloni la Sagra del Carciofo
Da oggi fino a domenica a Maddaloni la sagra del carciofo, organizzata dalla Pro Loco San Michele in collaborazione con Borgo dell'Oliveto con il patrocinio del Comune di Maddaloni.
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Il Cynara cardunculus scolymus L.Hayek scientificamente è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia Asteraceae. È presente in diversi Paesi, sia come alimento che come medicinale. Il fitonimo deriva dall’arabo ma ogni regione lo menziona spesso nel proprio dialetto.
Questa erbacea perenne può ragingere 1,5 m di altezza, ha un rizoma non visibile, diversi fusti, lo stelo floreale è robusto, di forma cilidrica e carnoso. Le foglie sono grandi, oblungo-lanceolate, con colori che vanno dal verde al grigio.
Il carciofo apparvd 2,5 milioni di anni fa e la specie più diffusa è forse originaria dal Sud America. In Sicilia invece ci fu la domesticazione della pianta nel I sec. a. C. e fu chiamata Cynara, nota nell’antichità classica, afrodisiaca. Secondo il mito era una ninfa Cynara con capelli biondo cenere e cuore tenero ma ritrosa all’accoppiamento cosi Zeus la trasformò in carciofo. Dalla Sicilia passò in Italia e nel Quattrocento apparve in Toscana. Caterina de’ Medici lo introdusse in Francia, gli olandesi in Inghilterra, i colonizzatori in California e Luisiana.
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Abbiamo tre grandi specie: il carciofo selvatico nella zona mediterranea centro-occidentale, il cardo domestico ed il carciofo. Il carciofo può essere spinoso o inerme, per il colore o violetto o verdo, per la stagione autunnali p primaverili. Tra i prodotti locali famoso è il Paestum IGP ma ci sono molte cultivar, tra cui lo Spinoso Sardo.
Oggi i carciofi sono prodotti in Italia, Egitto e Spagna mentre in America è la California la maggior produttrice. Anche il Perù ambisce ad essere un grande produttore. In Italia la produzione si concentra particolarmente in Sicilia, in Sardegna e in Puglia.
La pianta può essere attaccata da diverse malattie o dallo stress con la tecnica della forzatura per anticipare la produzione di capolini o della micropropagazione per alti standard qualitativi.
Il carciofo contiene acqua, carboidrati come l’inulina, le fribe, il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio, le B1, B3 e minime quantità di vitamina C.
Più importante per spiegare le attività farmacologiche degli estratti di carciofo è la presenza di un complesso di metaboliti secondari caratteristici. Il carciofo fa bene al fegato, fa secernere la bile e il colesterolo, è antiossidante e diuretico. Va bene per nause, vomito, intossicazione, stitichezza e flatulenza, dermatiti e diabete. È utile nelle cure dimagranti.
In arte appare spesso in nature morte o scene di vendita di ortaggi mentre in scultura è posto su alcune fontane di Napoli, Firenze e Madrid.
Nella culinaria famoso è il Carciofo alla Romana (stufato in olio d’oliva, acqua, prezzemolo, aglio e mentuccia), il Carciofo alla Giudia, (intero e fritto in olio di oliva)o il Fritto di Carciofi in pastella e l’insalata di carciofi (crudi a lamelle).
A cura di Giuseppe Papale
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