L’agenzia spaziale americana ha incaricato un gruppo di studio di esaminare da una prospettiva scientifica i fenomeni anomali non identificati (in gergo UAP), ovvero le osservazioni di eventi nel cielo che non possono essere identificati come aerei o fenomeni naturali noti… insomma quelli che comunemente conosciamo come UFO.
A onor del vero, la definizione di UAP, come vengono chiamati oggetti insoliti in cielo nel gergo governativo, è stata recentemente ampliata: invece di coprire solo “fenomeni aerei non identificati”, la designazione ora si riferisce a “fenomeni anomali non identificati” per includere misteriosi incontri sottomarini e strani avvistamenti nelle parti più esterne dell’atmosfera del pianeta, una regione nota come “vicino” allo Spazio.
Il rapporto verrà pubblicato nell’estate 2023 e ci informerà sulle strategie da adottare in futuro per far luce sulla natura e l’origine dell’UAP.
Il team di studio è composto da 16 esperti della comunità in diverse aree scientifiche, c’è anche l’astronuata Scott Kelly.
Gli Stati Uniti non è l’unico Paese che ha iniziato ad occuparsi del fenomeno, già nel 2004 l’aeronautica messicana annunciò in conferenza stampa di aver identificato con una telecamera infrarossa 11 oggetti volanti di identificazione incerta.
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Fonte: NASA
Nei commenti trovate il video della diretta della conferenza della NASA