Aprire un’attività: obblighi e adempimenti – L’esperto fiscale risponde

Aprire un’attività richiede pianificazione, rispettando quelli che sono gli obblighi e gli adempimenti fiscali da sostenere per essere in regola con le normative.

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Adempimenti che vanno applicate ad ogni tipo di attività. Dalla semplice apertura di una Partita Iva come freelance, all’apertura di una attività di tipo commerciale, fino all’apertura di una azienda o impresa.
Per tutte le attività è necessario seguire passaggi importanti che riguardano soprattutto gli obblighi e gli adempimenti fiscali, per essere a norma con il fisco evitando di ricevere sanzioni amministrative e penali.

Idea

Per iniziare un’attività è bene pianificare le azioni da svolgere e con anticipo, in modo da prevedere i diversi passi da compiere.
Bisogna valutare prima di tutto qual è l’idea di business che si vuole avviare e valutare, confrontandosi con le attività del medesimo tipo e quale budget è necessario per sconfiggere la concorrenza.

Requisiti Necessari

Prima di aprire una attività, è necessario sapere che, nell’ordinamento italiano, l’imprenditore può essere colui che:
Non è stato dichiarato fallito;
Non ha riportato condanne penali o detentive;
Non è sottoposto a sorveglianza speciale;
Non è stato dichiarato “delinquente abituale”;
E’ maggiorenne;
E’ residente in Italia;
Ed avere tutti gli altri requisiti previsti dal settore in cui vuole aprire l’attività (ad esempio per un ristorante, è necessario disporre almeno di un attestato HACCP).
Il consiglio è di informarsi preventivamente su quali sono i requisiti specifici per poter avviare un tipo di attività ed evitare che, in difetto, vedersi chiudere l’attività, perdendo ingenti somme di denaro.

Quale tipologie d’imprese sono previste nel nostro ordinamento: 👇

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Quale tipologie d’imprese sono previste nel nostro ordinamento:

Tipo di impresa  – Caratteristiche 👇

Ditta individuale – Gestita da un solo titolare, unico responsabile dell’attività

Impresa familiare – Impresa condotta dai familiari più stretti, con a capo un titolare

Società semplice –  È una società di persone con oggetto una attività economica non   commerciale

Società in nome collettivo  – È una società di persone che non ha responsabilità giuridica, la responsabilità         è illimitata e solidale ai soci in base alle obbligazioni

Società in accomandita semplice –  È una società di persone che prevede la responsabilità illimitata per gli accomandatari, che amministrano la società, e responsabilità limitata per gli accomandanti, esclusi dalla gestione. I soci accomandatari solo gli unici che possono rappresentare l’azienda e figurare nella ragione sociale.

Società a responsabilità limitata     È una società di capitali che ha personalità giuridica. Per quanto riguarda le obbligazioni sociali la società risponde soltanto con il proprio patrimonio. Per aprire un’impresa di questo tipo è necessario un capitale di almeno 10.000 €.

 Società a responsabilità limitata semplificata –  È una società di capitali i cui soci possono essere solo persone fisiche e non giuridiche, e può essere costituita anche da un’unica persona
semplificata

Società per azioni -È una società di capitali a responsabilità limitata tra i soci e il capitale è diviso per azioni. La Società per Azioni è dotata di autonomia patrimoniale. I soci diventano tali acquisendo le azioni ma non hanno alcun potere amministrativo.
Nel caso di perdita di capitale non venisse risolta o diminuita di almeno un terzo entro l’esercizio economico successivo bisognerà ridurre il capitale. Se la riduzione dovesse raggiungere la soglia di 120.000€, la società dovrà essere trasformata in una sas.

Società in accomandita per azioni È una società per azioni in cui esistono due diversi gruppi di azionisti: soci accomandanti e soci accomandatari, illimitatamente responsabili

Società cooperativa  – È una impresa costituita da almeno tre soci, e mette al centro le persone. Sono stabiliti dei limiti al capitale

Impresa artigiana –  È l’impresa che ha come obiettivo lo svolgimento di una attività di produzione di beni o prestazione di servizi, avviata da un imprenditore artigiano

Impresa agricola –  È un’impresa che si occupa di attività di agricoltura o similar

Associazione in partecipazione  – È una impresa per cui non c’è vincolo giuridico tra le parti, per cui l’associante può condurre le proprie attività senza rispondere all’associato

Valutazione del budget👇

Valutazione del budget
Per aprire una attività una cosa fondamentale è valutare di quale budget si ha disponibile, oppure richiederlo attraverso la partecipazione ad appositi bandi oppure tramite richiesta di finanziamenti o incentivi. Lo stato ed Enti possono rispondere alla necessaria liquidità per l’apertura di una impresa (ed esempio lo Stato se si tratta di nuova startup).
La valutazione del budget è fondamentale.
Vi sono costi sono da corrispondere all’apertura, mentre altri saranno presenti durante e dopo. Per aprire una attività vanno quindi valutati i seguenti costi:
Costi di apertura;
Costi per il commercialista;
Spese per affittare o acquistare un immobile per l’attività;
Costi per eventuali finanziamenti per cominciare;
Spese per l’acquisto di materiali, materie prime, prodotti o strumenti per l’impresa;
Spese per i lavoratori dipendenti o collaboratori: rientrano qui anche i costi per coprire i contributi INPS o per l’INAIL in caso di assicurazione;
Spese per la contribuzione obbligatoria a fini previdenziali per l’imprenditore;
Spese per il trasporto (per esempio in caso di logistica);
Spese per l’acquisto di prodotti specifici (per esempio nel caso di un negozio);
Spese per ottenere specifiche autorizzazioni o certificazioni;
Costi per la formazione dell’imprenditore o dei dipendenti;
Spese per consulenze esterne;
Spese per il pagamento delle tasse;
Spese per pubblicità, marketing e promozioni;
Spese per l’arredamento dei locali.
In base al tipo di attività da aprire vi sono altre voci di spesa, per cui è necessario valutare bene e in un momento iniziale, dove e come investire denaro, quali fornitori scegliere, qual è la sede dell’attività, quali finanziamenti vanno richiesti e i costi anche per spese, cosiddette minori, quali per esempio quelli della banca o posta per i conti correnti.

Adempimenti Obbligatori👇

Adempimenti Obbligatori
Per aprire una attività, il primo pensiero deve essere quello della regolarità con le normative fiscali, ovvero avere una Partita IVA.
E’ il fondamento dell’inizio vero e proprio dell’attività, per cui si può chiedere il supporto del commercialista.
Oltre la Partita IVA, tra gli adempimenti obbligatori ci sono anche quelli che riguardano la propria posizione previdenziale, per cui è necessario adoperarsi per aprire una posizione INPS, o nel caso di professionisti autonomi, scegliere la giusta cassa previdenziale in base al proprio Albo di riferimento.
Inoltre, bisogna pensare a tuti gli eventuali certificati, permessi e documenti per utilizzare per esempio il suolo pubblico, oppure per poter maneggiare alimenti e prodotti similari. Inoltre è indispensabile rivolgersi al proprio Comune per verificare la sussistenza di regole precise per poter aprire diligentemente.
Per esempio se si desidera aprire un negozio, è indispensabile conoscere in quali zone è consentito, e valutare anche di non entrare in diretta concorrenza con una attività simile già presente. Aprire una impresa significa anche registrarsi obbligatoriamente al Registro delle Imprese, e presentare al Comune la dichiarazione di inizio attività.
In alcuni casi può essere necessario avere una licenza particolare per avviare un’attività specifica, in base al settore e al territorio in cui ci si muove.
Ricapitolando
L’iter burocratico generale da seguire per aprire la propria attività è:
apertura Partita Iva
iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio
regolazione posizioni INPS ed INAIL (previdenziali ed assicurativi)
comunicazione di inizio attività presso il comune (almeno 30 giorni prima dell’avvio).

Il Franchising

Esiste una possibilità interessante ad oggi, per avviare una attività ammortizzando i costi: si tratta del franchising. Negli ultimi anni sempre più spesso si possono trovare nelle città e nei comuni italiani negozi e attività sotto ad un unico marchio, appartenenti ad una catena.
Dai supermercati ai negozi di giocattoli, dalle farmacie alle attività alimentari, aprire in franchising offre l’opportunità di risparmiare fin da subito, e trovare una solida azienda che possa aiutare l’imprenditore a muovere i primi passi nell’apertura dell’attività.
Oltre a poter accedere a costi ridotti, il vantaggio di questa scelta deriva anche dal supporto iniziale in termini di brand, allestimento dei locali, ottenimento dei permessi. A differenza di una impresa che nasce da zero, aprire una attività in franchising può essere molto vantaggioso perché la strada è già tracciata, ovvero esistono precise regole da seguire per poter avviare la propria attività e condurla in modo positivo.
Esistono diverse catene di negozi o attività in franchising tra cui scegliere, in base al settore in cui si desidera avviare una attività. Qualche ricerca su internet è sufficiente per mettersi in contatto con queste realtà e verificarne il funzionamento.

Tasse E Contributi

Alcuni obblighi importanti da tenere in considerazione riguardano le tasse e i contributi, ovvero il versamento annuale delle imposte allo stato, e l’accantonamento dei contributi INPS (o in altre casse previdenziali) a fini pensionistici.
Tasse e contributi costituiscono dei costi per l’impresa, in percentuale in base a quanto guadagnato, oppure in relazione ad una quota fissa. Ogni attività deve dichiarare i redditi percepiti durante l’anno e versare le somme dovute allo stato, per non rischiare sanzioni dovute all’evasione fiscale.
Lo stesso vale per i contributi, da versare sia per l’imprenditore che per i dipendenti.
Inoltre aprire un’attività significa informarsi preventivamente su quale regime fiscale adottare con la propria Partita Iva. In molti casi si opta per il regime ordinario, che prevede l’applicazione delle aliquote IRPEF in base a quanto fatturato. In altri casi invece è possibile accedere al regime fiscale forfettario, vantaggioso perché prevede una tassa unica. Per poter decidere e scegliere è necessario conoscere bene i requisiti di ciascun regime fiscale, per cui è norma affidarsi ad un commercialista.
Lo stesso vale per gli adempimenti contabili: in base al tipo di attività, ci può essere l’obbligo di tenere dei registri contabili, effettuare la fatturazione di tipo elettronico, o disporre di altri documenti importanti. Ci si può informare con il proprio commercialista o tramite Agenzia delle Entrate.

Lavoro Autonomo

A differenza delle imprese commerciali, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti possono esercitare la propria attività dopo aver aperto la partita IVA e non occorre l’iscrizione al registro delle imprese.

A cura di E. N.

Giurista ed Economista aziendale

Articolo soggetto a copyright

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