Il pittore ebbe grande successo in piena gioventù, tanto da essere chiamato alla corte di Re Filippo IV, il quale acquistò numerose opere portandole in tutta Europa arricchendo cosi, la corte del grande mecenate.
I soggiorni in Italia furono molto importanti per il pittore che ebbe l’opportunità di confrontarsi ed osservare le grandi magnificenze dell’arte italiana.
Ad accompagnarlo nei viaggi il suo assistente Juan De Pareja, immortalato dal pittore più volte, fonte di studio per i ritratti per cui era tanto famoso.
L’arte di Velàzquez era particolare ed affascinante, il soggetto ritratto entrava in contatto diretto con lo spettatore, rimuovendo cosi una parete che sembrava interfacciarsi nell’arte a cui siamo abituati nel ‘600 europeo.
Una delle opere più importanti dell’artista e “Las Meninas”, ritratto della figlia del re, la principessa Margherita.
Nell’opera l’artista si autoritrae ponendoci come spettatori esterni, non solo alla vicenda ritrattistica ma completamente al di fuori della scena, come se stessimo assistendo all’esecuzione del quadro stesso, possiamo anche notare sullo sfondo i genitori della principessa che si intravedono tramite uno specchio.
Quest’ultima parte non fu un inedito di Velàzquez, già Jan Van Eyck nel “Ritratto dei coniugi Arnolfini” si pone come spettatore esterno tramite l’autorappresentazione nello specchio in qualità di “testimone” dell’unione.