Le sue opere parlano di un mondo che va oltre l’esperienza materica della vita, ci si confronta con la nascita, la morte, l’amore, la redenzione e la rinascita. In un era in cui il video e la tecnologia veniva usata per l’estetica del fare, Bill Viola la sfruttava per creare la magia, il concupiscibile quasi “rinascimentale”, dimostrando anche come la tecnologia, che molti suoi contemporanei odiavano, potesse essere utilizzata per creare qualcosa di nuovo.
Tra le tante opere ricordiamo “ Il saluto” che ricorda la visitazione di Pontormo, riproposto in nuova chiave dall’artista che anima e porta in vita ciò che con il pittore sopra citato rimane immagine fissa. Citiamo anche opere come: “ The Reflecting Pool”; “Ascension”; “ Water Potrait”, che ci parlano del suo modo trascendentale di vedere la vita.
Ci lascia un grande artista che ha fatto dell’arte un punto di partenza per mettere in discussione se stessi ed esplorare il sensibile che ognuno di noi si porta dentro. Non possiamo perciò che ricordarlo per la persona che era, per l’artista che è e le opere che saranno il suo lascito testamentario.
A cura della dott.ssa Fiorella Verile
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