Esce il 29 ottobre 2024 per Guida Editori “Noi, il segreto” di Annella Prisco, dai colori introspettivi.

Annella Prisco torna in libreria con il romanzo “Noi, il segreto”.
Il nuovo libro dell’acclamata scrittrice partenopea, che esplora l’incontro casuale in treno di Graziella e Francesco a prima vista appartenenti a mondi totalmente estranei, esce il 29 ottobre 2024 e sarà presentato con eventi a Napoli, Pesaro, Milano, Roma, Cassino.
Annella Prisco torna in libreria con la storia di un incontro ad alta velocità dall’intreccio inaspettato e avvincente.
Si intitola “Noi, il segreto” ed è in libreria a partire dal 29 ottobre 2024, a quattro anni esatti dall’uscita del suo ultimo fortunatissimo romanzo, “Specchio a tre ante”, che è stato anche oggetto di traduzione.
È la storia intensa ed emozionante di Graziella, insegnante originaria di Atrani, il più piccolo dei borghi della Costiera amalfitana, raccontata con il solito stile scorrevole e delicato di Annella Prisco, che rivela man mano uno scenario stupefacente e ricco di colpi di scena, di introspezione e di profonde riflessioni. Sposata con Gerardo, Graziella è una donna passionale e dinamica che decide di accettare l’incarico di docente in un Istituto scolastico lombardo, nonostante sia costretta a lasciare il paese natìo, in provincia di Salerno, per trasferirsi a Milano.
Spesso nasconde un velo di solitudine e inquietudine, causato dai dubbi e dalle incertezze in cui è immersa da quando ha iniziato un nuovo lavoro e una nuova vita in un’altra regione.

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Ecco una breve scheda sull’autrice:
Annella Prisco è scrittrice, critico letterario, manager culturale ed esperta nel settore della comunicazione e delle relazioni pubbliche.
È componente di varie giurie di prestigiosi Premi letterari, collabora con diverse testate giornalistiche.
A dicembre 2022 le è stato conferito dagli Stati Generali delle Donne il Premio “Donne che ce l’hanno fatta”, patrocinato dalla Commissione Europea e dall’Università degli Studi di Pavia; mentre a giugno 2024 il Premio alla carriera L’Iguana – Anna Maria Ortese al Castello di Prata Sannita.
All’esordio come autrice nel 1998 con il romanzo Ricordi senza memoria (Guida), a quattro mani con Monica Avanzini, hanno fatto seguito Chiaroscuri d’inverno (Graus 2005), Trenincorsa (Kairòs 2008), Appuntamento in rosso (Guida 2012) e Girasoli al vento (Guida 2018), testi che hanno ricevuto innumerevoli riconoscimenti anche a livello internazionale.
A ottobre 2020 è uscito il romanzo Specchio a tre ante (Guida), che ha ricevuto all’unanimità nel 2021 il premio della Critica CefaluArt, il premio alla carriera Le Nove Muse a Pisa, il primo premio per la narrativa Città di Firenze – Ut Pictura Poesis, il premio Luca Romano a Chieti, il premio Napoli Cultural Classic sezione Scrittura, il primo premio per la Narrativa della XV ed. InCostieraAmalfitana – Festa del Libro in Mediterraneo, il premio alla Cultura Terzo Millennio a Messina, il premio Switzerland Literary Prize a Mendrisio, la menzione di merito al Premio letterario Città di Milano; nel 2022 il terzo premio per la Narrativa Storie in viaggio a Falerone, il premio speciale Profumo d’Autrice – Città di Cattolica, il premio speciale della Critica all’unanimità Lord Byron a Porto Venere; nel 2023 il premio Olympus Scrittore dell’anno a La Spezia, il premio Alda Croce per la cultura a Torino, il premio Percorsi al Femminile del CIF alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile; il premio Le Pietre di Anuaria; nel 2014 il premio Eccellenza alla carriera ‘Omaggio a Pasolini’ a Roma, il premio alla cultura Cygnus Aureus a Peschiera, il premio d’eccellenza Sandomenichino a Massa.
Nel 2023 il romanzo è stato tradotto da Elisabetta Bagli in lingua spagnola e pubblicato dalla casa editrice colombiana Papel Y Lapiz con il titolo “El espejo de Ada”; ricevendo i Premi per la traduzione Il Canto di Dafne – Libro internazionale dell’anno, il premio della Giuria Città di Cattolica, il primo premio Libro in lingua straniera ‘La Via dei Libri’ in seno al Bancarella a Pontremoli.
Per la poesia inedita “Alba struggente” nel 2023 le è stato attribuito il Premio Montefiore

A cura di Maurizio Vitiello

articolo soggetto a copyright

L’artista, coerente e unico nel suo metodo espressivo, in questa occasione ci pone di fronte a quel suo personale e seducente concettualismo pittorico, che negli anni ’90 fu identificato nel “Medialismo” (Gabrele Perretta, Politi Editore, Milano 1993), movimento artistico italiano – e storicamente l’ultimo, occorre ricordare –, formato da due componenti significative: il medialismo analitico, con Maurizio Cattelan tra gli altri, e il medialismo pittorico, in cui emergeva proprio Santolo De Luca «… non a caso posto alla testa di un gruppo di artisti definiti ‘medialisti’» (L’Arte Contemporanea, Renato Barilli,
Feltrinelli 2005).
Nell’iconografia di De Luca, il ‘tubetto di colore’ compare per la prima volta nel 1998, nella mostra personale “Spirit and Matter”, tenutasi alla galleria Annina Nosei di New York.
Il messaggio scritto con la contorsione del pigmento arriva successivamente, attraverso varie evoluzioni, per giungere al colore che definisce il colore stesso, e poi oltre, per condurre la riflessione a una parola dipinta e svelata dal proprio titolo.
Il concetto non è solo figurazione in De Luca: il titolo è un tutt’uno, è la porta che si apre sulla sagace immaginazione, è l’energia che muove il suo mondo, è input, sorgente intellettuale ed emozionale.
E il colore, è colore che si nega all’immagine, ma non rinuncia a colorare sé stesso… dipingendosi addosso … le sfumature sono infinite, come i rimandi e giochi di parole, le assonanze verbali e figurative, l’ambiguità semantica, prendono forma e volume, rendono dimensione e voce.
Il percorso pittorico di Santolo De Luca è, inoltre, ben definito nei testi dell’artista pubblicati nella rubrica a lui dedicata da AARTIC Magazine (dal capitolo 1 al 9 attualmente), ne “La paura fa ’90… ancora”, una lunga riflessione in progress che delinea il suo lavoro e le numerose mostre che costellano la lunga carriera, attraverso gli accadimenti culturali, economici e storici, iniziati nell’entusiasmo degli anni ’90 ed evolutisi negli ultimi trent’anni.
Per Santolo De Luca, questa mostra nella Galleria Andrea Ingenito a Napoli, è una delle eccezionali occasioni in cui l’artista riapre il dialogo con la sua città, con le sue meraviglie e le sue contraddizioni, con la sua vibrante energia culturale e popolare, unica in ogni sua manifestazione.

Info, per approfondire:

BIOGRAFIA DI SANTOLO DE LUCA

SANTOLO DE LUCA

LA PAURA FA ’90… ANCORA
https://www.aartic.info/single-post/la-paura-fa-90-ancora-1-capitolo

a cura di Maurizio Vitiello

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