Nello Specchio di Narciso. Il Ritratto dell’Artista Il volto, la maschera, il selfie, dal 23 febbraio al 29 giugno 2025, Forlì, Museo Civico San Domenico

Dopo mesi di attesa, curiosità, anticipazioni e tanta emozione, mancano solamente 10 giorni all’inizio della nuova Grande Mostra a Forlì!

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Si tratta di un’esposizione particolarmente attesa, la 20ª organizzata e curata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì dopo il debutto nel mondo delle esposizioni temporanee nel lontano 2005, che indagherà con un punto di vista intimo il ruolo degli artisti, sottolineandone i cambiamenti personali, l’affermazione in società, fino alla definitiva consacrazione universale.
Per arrivare al meglio all’appuntamento di domenica 23 febbraio, giorno dell’apertura ufficiale, addentriamoci in qualche tema centrale de “Il Ritratto dell’Artista”.
Prima di tutto partiamo dal concetto di “autoritratto”.
Ciò che troverete in mostra non sarà una carrellata dei “soliti” autoritratti che siamo abituati a incontrare: il volto serio di uno che ti guarda da un fondo scuro.
La storia dell’autoritratto è fatta, soprattutto, di artisti che si “intrufolano” in momenti chiave del presente e del passato, diventandone protagonisti e testimoni.
Anche se non lo direste, questi sono due autoritratti:
La carrozza (Passeggiata alle cascine), Antonio e Xavier Bueno. Collezione privata e La lezione (Direste voi che questo è un uomo), Pietro Annigoni. Collezione privata, Pavia.

Due situazioni completamente diverse ma che hanno in comune la presenza degli autori tra i protagonisti della vicenda.
Da una tranquilla passeggiata tra le cascine ad una simbolica lezione di anatomia: l’auto-rappresentazione degli artisti non ha confine spaziale né temporale, diventando lo specchio di un’umanità che continuamente si rinnova.
L’artista nel suo atelier, Giovanni Costantini. Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma, è nel tema dello “studio”, il luogo “dove l’arte prende vita”, ed è fondamentale nella storia dell’autoritratto: una vera e propria linea narrativa in cui gli artisti rappresentano “il fare dell’arte”, ritraendo se stessi nell’atto di mettere in mostra la loro abilità.
Nel corso dei secoli lo “studio” è sempre stato luogo di confronto degli artisti con la loro identità.
Dai primi autoritratti rinascimentali – in cui l’artista giustifica, attraverso la professione, la propria posizione sociale – fino alle opere più intime dei secoli successivi, lo “studio” diventa un simbolo di creazione e introspezione.
Le sale del Museo Civico San Domenico ci permetteranno di soddisfare il nostro io più voyeuristico e sbirciare all’interno di questi luoghi magici.
“Il Ritratto dell’Artista” è un racconto imperdibile pieno di sorprese e scoperte: un modo di viaggiare nel tempo per studiare da vicino la società, osservandone i cambiamenti attraverso lo sguardo dei protagonisti

A cura di Maurizio Vitiello

Articolo soggetto a copyright

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