Vincenzo Mascia ricorda Gillo Dorfles, incontrato a Portofino.
Fui presente all’inaugurazione della personale di Gianni Pisani a “Villa Pignatelli”, alla Riviera di Chiaja, a Napoli, presentata da Lea Vergine, recentemente scomparsa per Covid-19, Gillo Dorfles e Pierre Restany.
Intervistai, il giorno dopo all’Hotel Majestic, Dorfles e Restany per il settimanale “Napoli Oggi”.
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Gillo Dorfles, nato a Trieste nel 1910 e scomparso a Milano nel 2018, a ben 108 anni, è stata una delle menti più lucide della filosofia e della critica d’arte, oltre a essere un artista attivo e propulsivo.
Abbiamo “strappato” all’artista di livello internazionale Vincenzo Mascia, che ha studio a Santa Croce di Magliano, in provincia di Campobasso, un suo ricordo dell’indimenticabile Gillo Dorfles – vedi foto a corredo -, che ha fatto parte del MAC, aveva corrispondenza con Benedetto Croce e ha scritto libri preziosi d’orientamento critico sulle mode estetiche … .
Vincenzo Mascia ci ha riferito, quanto segue: “Nel 2014 fui ospite di Daniele Crippa, Direttore del Museo del Parco di Portofino, che mi invitò nella sua bellissima villa di Portofino per parlarmi del suo progetto di ampliamento della collezione Madi da collocare nel Museo Madi da lui fondato e costruito nell’Estancia El Milagro, a Salta in Argentina.
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Nello stesso giorno Gillo Dorfles installava nel Museo del Parco di Portofino una sua bellissima stele colorata in ceramica creata appositamente per l’evento, magistralmente organizzato dalla curatrice Serena Mormino, e a cui parteciparono importanti personalità del mondo dell’arte e della cultura.
Conclusa la cerimonia di inaugurazione, ci ritrovammo tutti nella villa di Daniele Crippa dove la sua gentile consorte Cristina aveva organizzato il rinfresco.
In quell’occasione mi fu presentato Gillo Dorfles, già ultracentenario, ma con una vivacità mentale da fare invidia a un ventenne.
Gli mostrai un mio lavoro presente a casa di Daniele e lui riconobbe immediatamente la matrice Madi del mio lavoro.
Dorfles conosceva molto bene il Madi e di cui aveva scritto più volte nei cataloghi dei suoi artisti.
Uomo di grande carisma e uno dei migliori storici dell’arte del ‘900, oltre che un fantastico artista dell’arte concreta.”
In conclusione, era un gran piacere conversare con una “mente”, sobria e aperta; loquacemente pertinente.
Si parlava, contemporaneamente, con la storia e il futuro.
Maurizio Vitiello
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