Passeggiata tra i sentieri del bosco di San Vito nei pressi di Capua, tra le pendici del monte Tifata e il fiume Volturno
Lodevole l'iniziativa promossa dall'associazione Raido Adventure che, nella mattinata di domenica 17 ottobre hanno esplorato i sentieri alberati del bosco di San Vito, in contrada Iorio, nei pressi di Capua, tra le pendici del monte Tifata e il fiume Volturno, a pochissima distanza dalla basilica benedettina di Sant’Angelo in Formis, edificata sulle spoglie del tempio di Diana tifatina.
La bontà nasce dalle cose genuine
Aperitivi con taglieri ricchi e gustosi
Una passeggiata tra la natura, infatti questo luogo idilliaco offre un panorama fantastico, a tal punto che Marco Tullio Cicerone ne decantò le lodi nella seconda orazione contro Rullo sulla legge agrario. ‘’al più bello di questo mondo; l’unico fiorentissimo fondo del popolo romano, la sorgente della vostra ricchezza, il decoro della pace, il sussidio della guerra, la base delle entrate, il granaio delle legioni, la suprema risorsa della carestia’’, queste le parole che l’oratore utilizza per descrivere la preziosa oasi verde qual è questo bosco, sottolineando quanto proficua per Roma potesse essere la zona. A distanza di migliaia di anni tutto ciò deve farci capire il valore di ciò che abbiamo e dell’impegno che dobbiamo avere per preservarlo e sfruttarlo con rispetto. Grazie, invece, alle testimonianze di Festo, sappiamo che la parola tifatina si traduce in bosco di lecci, di cui, infatti, quello di San Vito è ricolmo tra i suoi lussureggianti sentieri. Il bosco di San Vito inoltre presentava, a suo tempo, una grande quantità di sorgenti naturali, le quali oggi giorno sono quasi del tutto scomparse; sono però sopravvissute diverse opere idrauliche, appartenenti a periodi diversi. In particolare, l’acquedotto di san vito, presente sulla pianta della reale riserva di monte tifata, conservata nell’archivio storico della Reggia di Caserta, si può incrociare percorrendo il suggestivo sentiero delle salamandrine. Questo così ricco territorio presenta un’innumerevole quantità di specie vegetali tipiche della macchia mediterranea. È difatti possibile imbattersi in vitigni, uliveti; abbiamo il lentisco, il finocchio selvatico, la rucola, l’edera, il mirto, la ginestra, la rosa canina, il cardo mariano il pungitopo, troviamo anche una grande quantità di querce, castagni e olmi che crescono rigogliosi tra i pendii. Il bosco è tra l’altro casa di innumerevoli specie animali, come il fringuello, l’usignolo, il pettirosso, il picchio, la cinciarella e il merlo tra i volatili e il tasso, il riccio, la volpe, il ghiro e il grosso cinghiale, che hanno fatto del bosco la tenuta di caccia preferita dai Borbone. Non mancano numerose tipologie di insetti tra cui la salamandrina dagli occhiali (salamandrina terdigitata) che dà appunto nome a un sentiero. È per questi svariati motivi che vale la pena visitare in ogni suo angolo questo luogo ricco di bellezze e storia!!!
Giuliano Carpentino Raido Adventure