“Focus” sulla “digital art” con l’intervista a Viviana Pallotta
Viviana Pallotta è nata ed è residente a Roma. Consegue: Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione, indirizzo Istituzionale e d’Impresa, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; master in Formatori ed Esperti in Pari Opportunità – Women’s Studies e Identità di Genere, Università Roma Tre (stage al CNEL).
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Ha esposto in numerose collettive e rassegne importanti: Roma (Museo Venanzo Crocetti, “Sintesi” 2021, 2022; Pocket Art Studio, “Riverberi Mediterranei” 2022); Soriano nel Cimino (VT) (Scuderie di Palazzo Chigi Albani, “Splash! Un tuffo nell’Eros” 2019); Sulmona (AQ) (Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea “Gaetano Pallozzi”, XLVI – XLVII – XLVIII Premio Sulmona 2019, 2020, 2021); Benevento (IV BeneBiennale 2020 – Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea; VIII Iside International Prize 2020; Arte/Studio – Gallery, “Scambi di Confine/2”, 2021); Rovereto (TN) (Biblioteca Civica del MART, 2020); Cosenza (Villa Rendano, Mostra e Asta “Arte per AIL”, 2021); Teora (AV) (Pinacoteca del Museo d’Arte Contemporanea); Parolise (AV) (Villa Stefania, “Sensibili Coerenze” 2021; “Sensibili attraversamenti” 2022); Forlì (EuroExpoArt in VerniceArtFair 2021, 2022); Napoli (CMA – Centro Musica Arte, “Vissuti mediterranei” 2022); è presente in numerosi cataloghi. Ha riscosso consensi e riconoscimenti con la IV BeneBiennale 2020 – Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Benevento (Premio della Critica per la Digital Art). Cinque sue opere sono presenti: nella Biblioteca Civica del MART di Rovereto; nella Pinacoteca del Museo d’Arte Contemporanea di Teora (AV); in tre collezioni private. Di lei hanno scritto i critici Giorgio Di Genova, Maurizio Vitiello …
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Puoi segnalare il tuo percorso di studi, in dettaglio?
Maturità classica; Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione (indirizzo Istituzionale e d’Impresa), Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; master in Formatori ed Esperti in Pari Opportunità – Women’s Studies e Identità di Genere, Università Roma Tre (stage al CNEL). Per alcuni anni ho lavorato come ricercatore in una fondazione, fino a quando l’arte non si è fatta strada in me, spingendomi a rappresentare e reinterpretare la mia percezione della realtà attraverso nuove forme e colori.
Puoi raccontare i desideri iniziali?
Poter esprimere e rappresentare la realtà sociale, il ruolo della donna, il mio Io interiore.
Puoi precisare i sentieri effettivamente seguiti, in dettaglio?
Sentieri e desideri hanno coinciso, portandomi a perseguire certi tipi di studi, sfociati, successivamente, in una ricerca artistica in chiave digital.
Quando è iniziata la voglia di “produrre arte” e quando di elaborare “digital art”?
La voglia di produrre arte è iniziata quando, per la prima volta, da bambina, ho visto e toccato con mano un dipinto, e si è evoluta, nel corso del tempo, in un continuo processo di creazione/sperimentazione digital.
Mi puoi indicare gli artisti bravi che hai conosciuto?
L’aver preso parte a collettive e rassegne internazionali mi ha permesso di conoscere artisti provenienti da tutte le parti del mondo.
Quali piste di maestri hai seguito?
Non ho seguito nessuna pista.
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Dentro la tua produzione c’è la tua percezione del mondo, forse, ma quanto e perché?
Sì, dentro la mia produzione c’è la mia percezione del mondo: una sorta di proiezione in scala di ciò che i miei occhi vedono, e su cui la mia mente riflette.
L’Italia è sorgiva per gli artisti dei vari segmenti? Il Lazio, la Campania, la Puglia, il Sud, la “vetrina ombelicale” milanese cosa offrono adesso?
L’Italia è la patria dell’Arte, come degli artisti dei vari segmenti, guardati con interesse sia a livello nazionale che internazionale. Da Nord a Sud, passando per il Centro, si trovano location storiche ricolme di musei e gallerie d’arte, che si adoperano nella diffusione della bellezza e della cultura su tutto il territorio.
Pensi di avere una visibilità congrua, dato che ti stai facendo strada con rassegne di livello, dal “Premio Sulmona” all’”EuroExpoArt in VERNICEARTFAIR di Forli?
Sono personalmente soddisfatta di ciò che sto portando avanti ed emozionata per tutto ciò che di bello sto vivendo.
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Quali linee operative pensi di tracciare nell’immediato futuro?
Penso di tracciare linee operative che mi permettano di continuare a sperimentare e portare avanti le mie ricerche artistiche e personali.
Pensi che sia difficile riuscire a penetrare le frontiere dell’arte? Quanti, secondo te, riescono a saper “leggere” l’arte contemporanea e a districarsi tra le “mistificazioni” e le “provocazioni”?
Non so definire quanto possa essere difficile riuscire a penetrare le frontiere dell’arte, soprattutto, contemporanea: leggere un’opera d’arte non è facile, come non è facile riuscire ad andare oltre la propria interpretazione di forme, colori, tematiche.
I “social” t’appoggiano, ne fai uso quotidiano?
Con i social ho un rapporto di amore/odio, ma, nell’immediato futuro, penso che mi organizzerò in tal senso.
Con chi ti farebbe piacere collaborare tra critico, artista, art-promoter per metter su in “digital art” una personale e/o una rassegna estesa di artisti, però, collimanti con la tua ultima produzione in “digital art”?
Con chi abbia la possibilità di condividere esperienze, emozioni, passioni, ideali.
Pensi che sia giusto avvicinare i giovani e presentare l’arte in ambito scolastico, accademico, universitario e con quali metodi educativi esemplari?
Penso sia giustissimo. L’avvicinamento dei giovani all’arte deve cominciare dalla scuola, dando loro la possibilità di sperimentare empiricamente, in una totale libertà d’espressione del proprio sé.
Prossime mosse espositive?
Quasi sicuramente Roma, ma anche Milano, Londra, Parigi …
Che futuro prevedi nel post-Covid-19 e nel post-guerra Ucraina-Russia?
Un futuro molto più articolato, complesso. La tecnologia aiuta e aiuterà, creando connessioni sempre più estese, che permetteranno di mettere in circolo capitale umano, intellettuale, artistico.
Maurizio Vitiello
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