“Le sudate carte” – recensioni di libri Rubrica a cura di Lorenzo Aulo Rufo dei Tifatini – Non ne sapevo niente di Anna Maria Zoppi
Anna Maria Zoppi, Non ne sapevo niente, Basilisco Editore, pag. 122, € 12,00
Anna Maria Zoppi è di Casal di Principe. Lei ne va fiera. Pazzamente fiera. È appassionatamente attaccata alla sua terra, l’ama visceralmente. Il suo è l’amore che ogni essere vivente, uomo o donna che sia, vuole e deve alla sua mamma.
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Proprio per questo Anna Maria ha voluto scrivere un romanzo, che è sì della sua vita, ma in effetti, a ben vedere, è il romanzo di Casale. È nata a Casale, non se ne è mai allontanata, se non per pochissimi giorni per partecipare ad iniziative culturali. Il suo percorso corrisponde al percorso più grande del suo paese, allorché dalle cronache locali un po’ alla volta Casale è sempre più stato al centro dell’attenzione della stampa italiana ed estera.
Da piccola andava a scuola e completata la scuola media, come è capitato a moltissime sue coetanee, non avrebbe più avuto obblighi scolastici. Lei voleva iscriversi ad un istituto superiore, al liceo artistico, perché sin da subito, dai suoi primi tentativi sentiva scorrere una vena artistica nelle sue vene. Ci pensò suo padre che, senza dirle niente, una mattina non fece altro che dirle di alzarsi perché l’avrebbe accompagnata a scuola, al liceo artistico.
Ecco: la figura del padre, centrale in tutta la sua vita, una figura dolce, che cerca di accontentare la figlia e che cerca in tutti i modi di proteggerla dalle eventuali frequentazioni a Casale e zone limitrofe. Il padre ha rappresentato uno scudo continuo, sicuro, a volte, molte volte quasi impercettibile, ma che era presente dovunque, perché bisognava difendere la piccola Annuccia.
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Ed Annuccia inizia a crescere non solo anagraficamente, ma anche e soprattutto come artista. Inizia a fare foto su foto, al punto tale che diventa la fotografa delle spose, che inizia a fare servizi fotografici per gli sponsali. Diventa la fotografa di fiducia di tutta Casale, anzi, le giovani donne, accompagnate dalle mamme e dalle zie, arrivano da ogni dove. Ognuna si raccomanda a lei affinché la riuscisse a fotografare bella come non mai. Ed Anna Maria fa miracoli, al punto tale che non ha più tempo per sé, perché le richieste aumentano in continuazione.
Ma, ma…un bel giorno nel suo studio fotografico arriva un giovanotto, silenzioso, di poche parole, che vuole farsi fotografare e da quel giorno così fino a che lui vivrà. La scena si ripete quotidianamente; il giovane, di nome Francuccio, arriva, si mette in posa, sempre con la sigaretta accesa, si fa fare sempre la stessa foto e poi se ne va per ritornare il giorno seguente. Ma un bel, ma forse è meglio dire un brutto giorno Francuccio non arriva, non arriva perché è stato ammazzato per quei regolamenti di conto che avvengono a Casale come in altre cittadine del Sud.
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Le due figure maschili, quella del padre e di Francuccio, sono quelle che l’accompagnano più di altre, forse unite tra di loro da un certo silenzio, che nell’una, quella di Francuccio, rasenta quasi il mutismo, ma che forse vorrebbe parlare eccome (e che forse parla proprio attraverso il suo stare zitto), ma che non riesce mai a farlo avviluppata com’è nei canoni comportamentali della camorra. Quella del padre è la figura che le dà serenità, che l’allontana da situazioni che potrebbero in un botto diventare senza ritorno.
Anna Maria vive la sua vita a Casal di Principe senza accorgersi di quello che capitava attorno a lei, come se fosse un’aliena, presa com’era ora dal lavoro di fotografa e poi di pittrice. Lei ha tutto un mondo di cui impregnarsi, da cui farsi trasportare, un mondo che la protegge, ma col quale, nonostante tutto lei non riesce a cambiare la realtà fattuale. Non ne sapeva niente, ma quando lo sa vuole impegnarsi più di prima, perché è follemente innamorata di Casal di Principe e sa che la maggioranza delle persone è fatta di persone perbene, umili, disponibili, solidali. La sua sfida è quella di voler vedere un giorno il suo paese totalmente in tutto. È il suo sogno d’artista, ma si sa i sogni, a volte, si realizzano.
Lorenzo Aulo Rufo dei Tifatini
“Le sudate carte”
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortale non dice
quel ch’io sentiva in seno.
Giacomo Leopardi, “A Silvia”, vv. 15-27
Iniziamo una nuova rubrica che proporrà le recensioni di libri del più vario genere; ci si indirizzerà, in particolar modo, a recensire libri ed autori locali, per cercare, per quel che è possibile, di riequilibrare un po’ le sorti dell’editoria tutta sbilanciata a favore delle grandi case editrici e dei nomi noti che rispondono più ad esigenze di mantenimento dello status quo del pensiero unico che a dei principi di sana e pluralistica conoscenza.
Il titolo della rubrica è mutuato da un verso di Giacomo Leopardi e precisamente dalla poesia “A Silvia”, perché come il grande recanatese “porgea gli orecchi al suon della sua voce”, così noi ci impegniamo a porgere gli orecchi al suon dei vari componimenti siano essi storici, giuridici, antropologici, letterari, politici, archeologici, etc.
I libri che saranno recensiti non saranno necessariamente quelli pubblicati da poco, perché, in particolar modo per i saggi, è importante che un po’ alla volta vengano riproposti anche libri pubblicati un bel po’ di tempo fa, in quanto lo scopo ultimo è quello di addivenire alla costruzione di una biblioteca che possa servire ai giovani ed agli appassionati di qualsiasi materia.
I libri saranno scelti discrezionalmente di volta in volta da Lorenzo Aulo Rufo dei Tifatini, pseudonimo del coordinatore della rubrica, che si avvarrà anche del contributo di altri collaboratori della testata. Chi vuole può anche chiedere la recensione per il proprio libro come autore o come editore. A tale proposito si chiede di poter consegnare o spedire due copie per ogni libro da recensire al seguente indirizzo: News & Sociale di Giovanna Tramontano, Via P. Bronzetti, 32 – 81020 San Nicola la Strada CE.
Per qualsiasi informazione scrivere al seguente indirizzo: info@newsesocial.it.
Giovanna Tramontano