BOOMing – Contemporary Art Show Il bilancio finale tra affluenza, collezionisti e premi
Al termine della sua seconda edizione in presenza, al netto del successo dell’edizione nel metaverso, BOOMing fa i conti con fattori esterni che ne hanno penalizzato l’affluenza, ma il piatto della bilancia dimostra una crescita di qualità dell’offerta.
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Si è conclusa domenica BOOMing Contemporary Art Show, fiera bolognese dedicata all’arte emergente prodotta da Doc Creativity, che dal 12 al 15 maggio 2022 ha dato spazio nel Binario Centrale di DumBO, Bologna, a 25 gallerie, 3 sezioni tematiche, 3 special project, visite guidate, premi, performance e una mostra off.
Se l’edizione meta di gennaio, come prima metafiera in Italia sulla piattaforma Lieu.City, era stato un successo tale da aver visto prorogata la chiusura per un’affluenza oltre le aspettative con più di 3600 visitatori, l’edizione in presenza ha dovuto fare i conti con il periodo in cui è stata posticipata: da gennaio, periodo degli habitués della settimana d’arte bolognese, a maggio, in circostanze metereologiche anomale di estate anticipata che hanno reso il weekend un’occasione di fuga dal centro città.
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A rincarare la dose, la concomitanza con altre fiere ha inciso considerevolmente sull’offerta degli alloggi diventati proibitivi e inaccessibili al pubblico che si sarebbe voluto fermare più giorni.
Tutti fattori, questi, che nel loro insieme hanno inciso con un netto calo del pubblico generico, più lieve invece quello dei collezionisti che non hanno fatto mancare la loro presenza seppur con un’affluenza minore rispetto all’edizione passata.
«Sarebbe opportuno cominciare a ragionare in sinergia con il board di Arte Fiera e Bologna Fiere. Se l’intento è quello di valorizzare la città e creare un’offerta culturale interessante e soprattutto accessibile è necessario collaborare nell’individuare il periodo più funzionale per le manifestazioni artistiche. Oltre a questo lavoro di concerto sarebbe importante coinvolgere in questo ragionamento anche le associazioni e gli enti che si occupano di alloggi e trasporti in un coordinamento generale per evitare di andare incontro ad un’Art-Week che presenti le problematiche che abbiamo vissuto quest’anno», afferma Simona Gavioli, curatrice indipendente al timone di BOOMing Contemporary Art Show.
Lo scarto tra le due modalità – virtuale e in presenza –, con il successo evidente dell’edizione nel metaverso, ancora visitabile fino al 31 maggio, ha sottolineato un reale interesse verso le gallerie e gli artisti in esposizione: al suo secondo anno BOOMing è notevolmente cresciuta in termini di qualità dell’offerta in una selezione di gallerie che hanno esposto progetti notevoli, incontrando il gusto dei collezionisti presenti. L’edizione in presenza ha però visto l’assegnazione dei premi Doc Creativity e Sustainability Art Giorgio Morandi…Continua la lettura 👇
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Doc Creativity ha selezionato gli artisti che hanno individuato l’arte come mezzo per raccontare le urgenze del nostro tempo e del vivere privato: Chiara Ventura, presentata da LAMB by Marina Bastianello, Venezia; Karliene De Vielliers, presentata da Studio d’Arte Raffaelli + Cellar Contemporary, Trento; Diego Dominici, presentato da Febo e Dafne, Torino; Manù Fiori, presentata da Tricromia International Art Gallery, Roma; Elena Pizzato, presentata da Supermartek; Rudy Pulcinelli, presentato da Bonioni Arte.
Tra loro è stata nominata vincitrice Chiara Ventura, con la performance “Mi chiamo fuori”, per il coraggio dimostrato nell’affrontare la complessa tematica del femminicidio, ormai entrato a far parte della nostra quotidianità come se fosse “normale”. Per due volte durante la fiera, la prima nella serata inaugurale, Chiara Ventura si è seduta a un tavolo a mangiare una lingua bovina elencando, uno dopo l’altro, tutti i nomi delle donne uccise nell’ultimo anno in Italia, con la voce censurata… Continua la lettura 👇
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«Non è stato facile individuare a chi consegnare il premio Doc Creativity perché tutt* gli artist* selezionat* sono di grande livello. Da sempre Doc Creativity ha la mission di valorizzare le professioniste e i professionisti che lavorano nel mondo dell’arte, della cultura e della creatività. Quello che ci ha colpito di Chiara Ventura è stata la sua capacità, a soli 24 anni, di restituire, grazie all’arte, la voce di centinaia di donne, donne a cui la voce è stata tolta. Crediamo profondamente che l’arte possa e debba incidere sulle comunità perché capace di lanciare messaggi potenti e importanti e Chiara Ventura lo ha coraggiosamente dimostrato» afferma Daniela Furlani, presidente di Doc Creativity.
Il premio Sustainability Art Giorgio Morandi ha, invece, selezionato gli artisti per la loro capacità di trattare tematiche legate all’ecosostenibilità in maniera trasversale, alcuni per i soggetti, altri per i materiali altri ancora per la tecnica.
Tra loro Riccardo “Corn79” Lanfranco, presentato da Il Cerchio e le Gocce, Torino; Daniele Fortuna, presentato da Zanini Arte, San Benedetto Po’ (MN); Marco Mastropieri, presentato da Glance Art Studio, Forlì; Microbo e Bo130, presentato da Wunderkammern, Roma; Patrizia Novello, presentato da MAG| Magazzeno Art Gallery, Ravenna; Kiki Skipi, presentata da Studio Edera, Bologna.
Ne deriva una visione a 360 gradi che declina il concetto sostenibilità in maniera variegata, da cui è emerso come vincitore Riccardo “Corn79” Lanfranco. L’artista lavora con le ossidazioni, intervenendo su lastre di metallo (ferro, corten…) su cui innesta processi chimici attraverso l’utilizzo di agenti e maschere. Fattori come la composizione chimica della lastra, l’umidità, la temperatura e il tempo, influiscono sull’esito portando sempre a nuove soluzioni. L’artista, in molte occasioni, sceglie consapevolmente di non arrestare il processo chimico, creando un’opera in continuo divenire, come se fosse dotata di vita propria.
«Riccardo “Corn79” Lanfranco è stato scelto per la sua capacità di inglobare il tempo e gli agenti naturali all’interno dell’opera che diventa “vivente”, in continua evoluzione – dice Simona Gavioli -. La natura che entra nell’opera e l’opera che la accetta, secondo tutta la giuria, è l’emblema della sostenibilità.»…Continua la lettura 👇
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BOOMing Contemporary Art Show
Simona Gavioli, Direttrice
Mantovana, critica d’arte e curatrice indipendente e docente ABA, classe 1977, Simona Gavioli si occupa di arti visive contemporanee con uno sguardo attento alla sinergia tra diverse discipline.
Dopo la laurea in Fenomenologia delle Arti Contemporanee conseguita presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna parte per Bilbao per il corso di specialistica “Arte del Siglo XX” presso l’Universidad del Pais Basco UPV/EHU e successivamente a Biarritz (Francia) per un corso di perfezionamento in lingua francese sviluppando ricerche sull’arte contemporanea basca al confine tra due stati.
Dal 2007 svolge studi sulle nuove tendenze artistiche formandosi presso Galleria Spazia a Bologna e collaborando con Villa delle Rose nell’ambito della Manifestazione No so Private.
Ha collaborato con le riviste, Arte Navale, Segno Arte Contemporanea, MyWhere, Kairòs, I. Quality, Dispensa, HoonestCooking e Karpòs. Dal 2010 – 2016 Direttore artistico e Curatore del Premio Internazionale di Pittura Zingarelli-Rocca delle Macìe.
Dal 2012 è Co- Fondatore della rivista on-line MyWhere e Co-Fondatore della manifestazione Setup Contemporary Art Fair.
Nel 2015 fonda l’associazione culturale Caravan SetUp di Bologna, che poi, nel 2018, apre la sua costola a Mantova occupandosi dal 2016 della direzione artistica del Festival di riqualificazione urbana Without Frontiers, Lunetta a Colori per il Comune di Mantova.
Negli ultimi anni ha collaborato alla realizzazione di importanti mostre al Marca di Catanzaro e a Casa del Mantegna a Mantova e alla Direzione Artistica nella nuova fiera d’arte BOOMing Contemporary Art Show, Bologna.
Dal 2021 è Direttrice Artistica del progetto Lunetta Cultural Camp e collabora con la Fondazione Palazzo Te, di Mantova.
Membro del comitato scientifico del Museo Marca di Catanzaro e delle Residenze della Fondazione Rocco Guglielmo e membro del Comitato Scientifico della fiera Drawing Room di Madrid. Ha collaborato con l’Institut d’Estudies Balearics e l’Institut Ramon LLull di Barcellona. Da poco ha aperto la collaborazione sotto forma di gemellaggio con il Festival di Arte Urbana a Valencia VLC Urban Art Festival – Barris en Moviment (Spagna) per creare un dialogo tra città creative.
Doc Creativity, organizzatore e producer
La creatività è al centro dell’azione di questa rete di professionisti delle attività culturali e creative che riunisce, tra gli altri, pittori, illustratori, fumettisti, makers, artigiani creativi e digitali, web designer, fotografi e audiovisivi.
Doc Creativity fa parte della Rete Doc, la più grande cooperativa italiana nei settori dell’arte, della cultura, spettacolo, creatività e della tecnologia, con oltre 8.000 soci, 34 sedi in Italia e 1 a Parigi.
Spazio DumBO
Distretto urbano multifunzionale di Bologna è uno spazio di rigenerazione in cui imprese, associazioni, istituzioni e cittadini convivono e collaborano.
Quasi 40mila metri quadrati a poche centinaia di metri dal centro tornano a disposizione della città.
Capannoni e aree aperte destinati a cultura, arte, innovazione sociale, lavoro, musica e sport per attività trasversali in stretta relazione con il territorio.
Un luogo in cui sperimentare un nuovo modo di vivere lo spazio urbano.
Lo Spazio DumBO, scelto per ospitare la fiera, ne condivide gli obiettivi, facendosi icona di un cambiamento e di un rinnovamento. Dal suo passato come scalo ferroviario riemerge a nuova vita diventando culla di arte e cultura.
Digital Partner: Lieu.City
Lieu.City SRL è una start-up innovativa, con sedi a Cagliari e Milano, specializzata nelle realizzazioni di esperienze in realtà virtuale nel campo delle esposizioni d’arte.
Fondata nel 2020 da Deodato Salafia, ha superato la fase di R&D e si trova ora nel primo lancio beta (fase MVP) con un team di sviluppo di 15 persone.
Lieu.City, insieme ad Art Rights, è stata inoltre validata come soluzione culturale innovativa all’interno del progetto “Artathlon 2021”, promosso dal MiC (Ministero della Cultura), Ernst&Young e Invitalia.
Maurizio Vitiello
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