“Breve storia della rosa, simbolo di bellezza” – Suggerisci una curiosità

La rosa appartiene al genere delle Rosacee, una famiglia di piante con molte specie: erbacee, arboree o arbustive, ornamentali e fruttifere , come il melo, il pero, la fragola.
Simbolo di bellezza, di freschezza e di leggiadria, la rosa è il fiore più amato in tutto il mondo, con origini antichissime risalenti, addirittura, ad epoche precedenti la comparsa degli esseri umani.
Le rose erano presenti nell’antico Egitto, per ricavarne oli e profumi, in Persia per abbellire i giardini con i loro colori e profumi, in Grecia per vestire , con le loro ghirlande, le sacerdotesse, anche in onore di Afrodite, dea dell’amore e del matrimonio.

Nell’antica Roma, le corone di rose costituivano un riconoscimento del valore militare.
Nel Medioevo, le rose erano tra le piante coltivate nei monasteri e nei conventi dai monaci e assumevano un significato mistico.
Nel Rinascimento, spesso le rose decoravano i dipinti di pittori famosi.
Piante arbustive, con fusti spinosi e foglie alterne, le rose hanno foglioline a margine dentato, con fiori a cinque sepali e petali, tanti stami e pistilli.
Le rose ornamentali, coltivate per arricchire e abbellire i giardini, hanno origine soprattutto dal Mediterraneo e dalla Cina.
La botanica sistematica, come branca della botanica, affermatasi nel 1700, elenca le cinque tradizionali rose, dalle quali sono derivati gli ibridi successivi:
la rosa gallica, la rosa centifolia, la rosa alba, la rosa moscata e la rosa damascena.
Attualmente esistono oltre trentamila varietà di rose ornamentali, molte delle quali presenti solo in giardini privati.
Nel nostro Paese, il roseto di San Giovanni presso Trieste, uno dei più grandi d’Italia, consente di ammirare quasi cinquemila varietà di rose antiche e moderne e scoprirne l’eccezionale bellezza.

Fonte web

Angela Mone

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