Ci si abbronza sotto l’ombrellone? – curiosità utili
Appena il sole fa la sua comparsa subito si ha voglia di sdraiarsi sotto i suoi raggi. Scopriamo i falsi miti legati all'abbronzatura rapida 👇
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Il sole è benessere sia per la mente e che per il corpo: con la sua luce e il suo calore sprigiona energia e migliora l’umore, favorisce il rilassamento muscolare ed è un aiuto per le ossa. Di contro però, se l’esposizione al sole avviene in maniera inadeguata o esagerata, può essere nociva per la pelle e provare eritemi e scottature.
Durante l’estate, a tutte piace avere da subito un’abbronzatura dorata, una pelle più scura che minimizzi i difetti e ci faccia sentire belle ed in forma, ma il desiderio di un’abbronzatura rapida e intensa, a volte può portare a commettere alcuni errori.
Per garantire alla pelle un’abbronzatura uniforme e duratura è necessario proteggerla utilizzando le creme solari con un fattore di protezione adatto al proprio tipo di pelle, e adottare alcuni accorgimenti prima, durante e dopo l’esposizione al sole. Il fattore di protezione solare è un numero indicato sui cosmetici che contengono filtri solari e che definisce la capacità di difendere la pelle dall’insulto attinico, in particolare da radiazioni UVB. Questo numero è definito comunemente SPF, che corrisponde all’inglese Sun Protection Factor.
Ma soprattutto è bene sapere che ci sono alcune credenze popolari e falsi miti da sfatare sull’abbronzatura che possono farci agire in modo sbagliato. Ecco i più noti da sfatare per un’abbronzatura sicura, duratura e uniforme.
1. SE SI USA LA PROTEZIONE SOLARE NON CI SI ABBRONZA, SOPRATTUTTO SE È ALTA 👇
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1. SE SI USA LA PROTEZIONE SOLARE NON CI SI ABBRONZA, SOPRATTUTTO SE È ALTA
Quanto di più sbagliato! Il filtro solare serve a schermare il peggio del sole e a far passare (filtrare, appunto) il meglio, cioè la quantità di raggi sufficiente a regalarci un colorito abbronzato.
Con i filtri solari ci si abbronza gradualmente, ma in maniera intensa e duratura. Se non si usa la protezione ci si scotta, quindi ci si spella, e l’abbronzatura che ne risulterà non solo non sarà uniforme, ma svanirà presto.
2. L’ABBRONZATURA È SEMPRE PRECEDUTA DA UNA SCOTTATURA
Altro falso mito. L’arrossamento intenso della pelle indica che c’è un’infiammazione, ovvero che si è oltrepassato il limite di esposizione al sole, soprattutto se questa è avvenuta senza protezione o insufficiente.
3. SOTTO L’OMBRELLONE NON CI SI ABBRONZA (E NON CI SI SCOTTA)
Secondo uno studio dell’Università di Valencia, il tessuto degli ombrelloni filtra il 75% dei raggi solari. Ciò vuol dire se si è alle prime esposizioni, stare sotto l’ombrellone senza un’adeguata protezione solare comporta il rischio di scottarsi, anche perché i raggi vengono riflessi dalla sabbia.
4. SE SI APPLICA UN SPF 20 MOLTO SPESSO, È COME PROTEGGERSI CON UNO DA 50
Falso. L’SPF rimane sempre lo stesso indipendentemente dalla frequenza con cui lo si applica.
5. IL SOLE È UN RISCHIO PER LA SALUTE
Anche questo è un falso mito (anche se al contrario). I fobici del sole dovrebbero essere rassicurati dal fatto che un’esposizione moderata e sensata favorisce la produzione delle endorfine, gli ormoni del benessere.
Il sole inoltre stimola la produzione di vitamina D che offre all’organismo numerosi benefici: previene l’osteoporosi e rafforza l’apparato muscolo-scheletrico. Uno studio recente dell’Università di Harvard dimostra inoltre che un basso livello di vitamina D potrebbe portare ad una distribuzione disomogenea del grasso sottocutaneo, predisponendo agli accumuli adiposi.
6. ALCUNI SOLARI OFFRONO UNA PROTEZIONE TOTALE DAI RAGGI SOLARI 👇
6. ALCUNI SOLARI OFFRONO UNA PROTEZIONE TOTALE DAI RAGGI SOLARI
Falso. Nessuna crema può proteggere dalle radiazioni solari in modo totale.
Per questo motivo, sulle confezioni la dicitura “protezione totale” è stata abolita dall’EMEA (l’agenzia europea dei farmaci), in quanto considerata fuorviante per il consumatore. Non esistono più i vecchi “sunblock”, cioè le creme che bloccano totalmente gli UV.
Il filtro più alto che si possa trovare in commercio è il 50+, che indica una protezione molto alta, ma a ben guardare sulle confezioni c’è sempre scritto che non c’è la sicurezza al 100% (ovviamente la raccomandazione è per i fototipi più a rischio e per i bambini).
7. IL SOLE MIGLIORA L’ACNE
È vero solo in parte. Inizialmente si avrà l’impressione che il sole asciughi la pelle, ma già a metà vacanza le ghiandole sebacee saranno incentivate a produrre più sebo, peggiorando l’acne.
Il consiglio è quello di proteggersi con un gel specifico per la pelle oleosa e/o con imperfezioni. Evitare le creme grasse, destinate ad una pelle più secca.
8. SE SI FANNO LE LAMPADE CI SI PUÒ ESPORRE AL SOLE SENZA PROBLEMI
Falso mito. La colorazione che danno docce e lettini UVA in realtà è molto superficiale, perché si limita al primo strato di cellule morte, non attiva cioè il processo della melanina. Lo stesso discorso vale per gli autoabbronzanti che si limitano a dare un colorito artificiale.
Entrambi gli stratagemmi servono solo a non arrivare pallide in spiaggia.
9. LA MAGLIETTA PROTEGGE DAL SOLE
Non sempre è vero. Indossare una maglietta asciutta può offrire una protezione equivalente ad una crema solare con fattore di protezione inferiore a 10, ma attenzione: credere che la maglietta protegga anche quando si fa il bagno è sbagliato.
Indossare una maglietta bagnata equivale ad avere usato una crema con SPF intorno al 2, cioè molto basso. Diverso è il discorso delle mute protettive dei sub.
10. GLI ABBRONZANTI PIÙ POTENTI SONO QUELLI FAI-DA-TE
Falso. Anzi, è pericolosissimo ricorrere a ingredienti da dispensa, come olio, birra, carote, cocco e limone per accelerare l’abbronzatura.
Il minimo che ci si procurerà sarà una bella scottatura, accompagnata da spellature, macchie e altri effetti indesiderati.
Mario Verdetti
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