Colori di un secolo nel libro di Marinella Sorrentino “Clementina una donna del Novecento a Napoli”

E’ sempre importante leggere e sul panorama nazionale ci sono libri per tutti, ma sono di più interessanti e intriganti quei libri che agglutinano epoche e storia familiari e questo libro ci permette di conoscere una porzione storica e grazie alla disamina di una vicenda domestica.

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Marinella Sorrentino è nata a Napoli, nel 1968, ed è residente a Portici; ha esordito nell’editoria con il romanzo “Clementina una donna del Novecento a Napoli”, che ha avuto successo di critica e motivato l’attenzione dei lettori.
Il libro, da manoscritto inedito, ha partecipato al concorso letterario “Premio città di Como” nel 2022, rientrando tra i 60 selezionati su 404 partecipanti.
Ispirato a una storia vera, questo romanzo ambientato a Napoli ripercorre gli anni cruciali e centrali che vanno dal 1934 al 1961, dove drammi personali si intrecciano agli avvenimenti della seconda guerra mondiale e del dopoguerra.
In primo piano le avventure di Clementina, donna audace e intraprendente che affronta con coraggio le brusche asperità di una quotidianità mai facile, anche se a tratti serena e agiata.
Circondata dall’amore dei figli che alimentano la sua forza interiore, la protagonista si muove tra i personaggi ben definiti in una città movimentata.
I temi del disonore, del maschilismo, dell’emarginazione femminile, dell’ostracismo da parte di una società che fatica a comprendere le dinamiche naturali di eventi imprevedibili sono al centro di questa vicenda descritta in maniera calibrata e armoniosa dall’autrice alla sua prima opera letteraria.
E’ un libro davvero avvincente scritto per far conoscere alle nuove generazioni le molte difficoltà vissute nel secolo scorso dalle famiglie di fatto, dalle donne e dai minori prima degli anni in cui furono approvate le leggi che riconoscessero diritti e pari dignità civile di fronte ai tribunali eretti dall’uomo.
Il libro della scrittrice narra di una donna, sua nonna Clementina, e precisa segmenti dell’epoca difficile in cui ha vissuto.
E’ ispirato dalla storia vera di una famiglia e di Clementina, in particolare.
Sono precisati i momenti che l’hanno colpita e si segnalano le problematicità del tempo.
Il tessuto narrativo si snoda a Napoli e snocciola episodi di guerra.

Esperienze, passioni, timori e rudezze della vita quotidiana sono filtrate e attraversate da un racconto sempre più indagatore.
Su temi forti il valore della donna considerata, audace, forte, indipendente per carattere, intraprendente per caratura, emerge.
Affronta le difficoltà di una quotidianità, non facile, e una unione se pur non ufficializzata da un matrimonio con Antonio, il suo secondo compagno, con amore riversato a lui e ai i figli.
Clementina agisce tra diversi personaggi in una Napoli, tratteggiata come in un “movie” colpita a morte dalla guerra con oltre cento bombardamenti e le inevitabili sofferenze.
Nonostante tutto, i due superano con estrema forza e con grande coraggio questa prova esistenziale.
Questa pubblicazione offre un ventaglio panoramico di personaggi variegati e compositi.
Nella stesura si rincorrono amori, rabbia, dubbi, scoperte in una società che faticava a comprendere le dinamiche naturali della vita, e chiaramente le difficoltà vissute in quel tempo storico dalle famiglie di fatto e dei loro minori.
Tempo fa, la condizione della donna era tale da non avere quasi alcun diritto ed era inapplicato qualunque colloquio, di tono chiarificatore, all’interno della coppia.
Il primo marito di Clementina, Ciccio, catturato dal tarlo della gelosia e subendo la mentalità dell’epoca del “….. cosa dirà la gente …..” l’abbandona, dopo averla esiliata in casa.

Ma c’è Antonio, che si era pazzamente innamorato di lei, già sposata, e che entra nella sua vita con una ferma svolta definitiva superando i temi del disonore, del maschilismo e dell’emarginazione femminile.
Le eleganti pieghe del racconto toccano i valori della memoria e le avvincenti parentesi amorose tra Antonio e Clementina, sino al declino.
Leggere queste pagine significa registrare passioni, sentimenti, emozioni, nonché seguire la teoria dei pregiudizi, radicati e fermi, che ha reso infelicità a iosa.
Si riattraversa la condizione della donna, si seguono i passi dolorosi della guerra, le traversie dettate dal ‘900.
Riflessioni vengono seminate su coni d’ombra, ancora attuali.
La dignità della donna, dell’amore e dei sacrifici sono ancor oggi discriminati.
La nostra esistenza dovrebbe essere salvaguardata da traguardi culturali e da permanenti considerazioni di libertà.
Sicuramente questo libro di Marinella Sorrentino supera le posizioni storiche per affondare nell’attualità, che presenta ancora discriminazioni, che dovrebbero essere già lontane.
Il profilo del bene dovrebbe essere la frontiera giusta con cui ritrovarsi con l’altro.

Maurizio Vitiello

Articolo soggetto a copyright

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