Complotto contro Carlo di Borbone di Rosario De Simone – recensione a cura di Vincenzo De Rosa

Complotto contro Carlo di Borbone Un giallo del XVIII secolo Giuseppe Vozza editore . Seconda edizione 👇

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Parafrasando il titolo di un approfondimento dell’allegato del 28 febbraio del Il Mattino dei duecentocinquantenario della scomparsa di Luigi Vanvitelli (Napoli 1700-Caserta primo marzo 1773) curato da Aldo Balestra, “L’architetto geniale del Re, il libro di Rosario De Simone il “Complotto contro Carlo di Borbone”, casa editrice Vozza editore, euro 15, è “il lavoro geniale di uno scrittore”. Un giallo-storico con protagonista Luigi Vanvitelli che firmò i disegni, per Carlo di Borbone, della Reggia voluta ed edificata a Caserta, il meraviglioso palazzo realizzato nel 1700 per i Borboni. Il più bel palazzo reale d’Europa.

Rosario De Simone ha tre romanzi all’attivo, è una voce colta e interessante. La copertina del libro è di Laura Polise con colori futuristi modella il volto del protagonista. La vicenda si svolge nelle settimane precedenti la posa della prima pietra della Reggia di Caserta a opera di Luigi Vanvitelli, di cui si sono appena aperte, dal primo marzo, le celebrazioni nella città sede del progetto.

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Lo scrittore immagina un giovane collaboratore di Vanvitelli che sia stato assassinato in modo da poter sottrarre alcuni disegni del palazzo da costruire per il re Carlo. Un capitano di giustizia, Gaetano Massa, è incaricato delle indagini svolte in una Napoli nobile e terribile. La rivalità tra due grandi architetti Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga, chiamati a Napoli da Carlo di Borbone, per progettare e far costruire, il primo la Reggia a Caserta e, il secondo, l’Albergo dei poveri a Napoli, è la pista seguita dal capitano di giustizia.

Le due archistar del tempo, in competizione fra loro, sono forti della fama conquistata al servizio del Papa. L’autore effettua anche una escursione, accurata, dal punto di vista storico e artistico, nel mondo del teatro dell’opera napoletana perché nel settecento cantare a Napoli era come oggi esibirsi al Matropolitan di New York: Napoli era una delle più importanti capitali d’Europa e quindi del mondo. Il furto dei disegni di Vanvitelli si chiarirà in maniera sorprendente, ma anche drammatica, soltanto il 20 gennaio 1752 a Caserta, durante la cerimonia di posa della prima pietra della Reggia di Caserta. Curiosità per la lettura del giallo è sapere che le fonti del libro sono state principalmente il carteggio di Vanvitelli con il fratello Urbano e le biografie di Vanvitelli e di Carlo di Borbone con lo studio della Storia dei teatri di Napoli di Benedetto Croce e di documenti sull’organizzazione della polizia à Napoli nel XVlll secolo.

Vincenzo De Rosa

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