Credito d’imposta beni strumentali 4.0: proroghe e nuove aliquote nel ddl di Bilancio 2022 – L’esperto fiscale risponde
Credito d'imposta beni strumentali 4.0: proroghe e nuove aliquote nel ddl di Bilancio 2022
Proroga e nuove aliquote del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi “Transizione 4.0” nella Legge di Bilancio 2022: un quadro di sintesi delle novità
Proroga e rimodulazione della disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi “Industria 4.0”.
Lo prevede l’articolo 10 comma 1 del ddl Legge di Bilancio 2022, sul quale, domani 24 novembre, la Commissione Bilancio avvierà l’esame in sede referente, ricordiamo che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle 17:00 del 29 novembre).
In particolare, le nuove proposte inserite nel ddl stabiliscono che:
per gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0 (allegato A L. 11/12/2016 n°232) se effettuati dal 2023 al 2025, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 20 milioni di euro;
per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0” (Allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232) si proroga al 2025 la durata dell’agevolazione e, per gli anni successivi al 2023, se ne riduce progressivamente l’entità secondo il seguente schema: 👎
secondo il seguente schema: 20% nel 2022
20% nel 2023 (il disegno di legge di Bilancio 2022 conferma la percentuale agevolativa del 20% anche per gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2023)
15% nel 2024
10% nel 2025.
Resta dunque fermo il regime previsto per il 2022 per i predetti investimenti.
Ricordiamo che Il credito d’imposta spetta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali, che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Disposizioni attualmente vigenti beni strumentali 4.0
Attenzione va prestata al fatto che per i nuovi investimenti in beni materiali 4.0 (ricompresi nell’allegato A annesso alla legge di Bilancio 2017) effettuati dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2021 (con possibile estensione fino al 30 giugno 2022), l’aliquota del credito d’imposta risulta essere più vantaggiosa:
50% per lo scaglione fino a 2,5 milioni,
30% per quello tra 2,5 e 10 milioni,
sempre al 10% invece per l’ultimo scaglione tra 10 e 20 milioni).
Di conseguenza per poter applicare il credito d’imposta a queste condizioni, le imprese dovranno:
effettuare gli investimenti entro il 31 dicembre 2021,
oppure, sempre entro il 31 dicembre 2021, ottenere l’accettazione dell’ordine dal venditore e pagare acconti per almeno il 20% del costo (in questo caso l’investimento potrà essere terminato entro il 30 giugno 2022).
E.N.
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