“Questa mostra – ha affermato Giuseppe Pirozzi – in un museo prestigioso a livello internazionale, rappresenta una tappa significativa del mio lungo percorso di artista. Il Cellaio, che la ospita, in quanto integrato perfettamente nel Real Bosco, rispecchia in qualche modo il rapporto stretto con l’elemento naturale che da sempre caratterizza il mio sentire e conseguentemente la mia produzione artistica. Inoltre, Capodimonte è per me un luogo del cuore, in quanto vi ho abitato con la mia famiglia, mia moglie insegnava all’Istituto per la Porcellana “G. Caselli”, qui ho avuto il mio studio, a Villa Fagella, già sede di diversi atelier d’artista, e non ultimo, associo Capodimonte all’ex Soprintendente Raffello Causa che accanto all’arte antica, riconosceva e valorizzava i giovani artisti e, nel 1961, mi invitò a partecipare alla mostra “Giovani artisti italiani alla Casina Pompeiana”.
Il rapporto tra l’Associazione “Guido Dorso” e Giuseppe Pirozzi è stato, negli anni, sempre particolarmente intenso e fecondo e ha visto il maestro condividere il lungo percorso di impegno culturale civile dell’istituzione.