Dieta intermittente e dieta continuativa – la Dott.ssa Feola consiglia
La dieta funziona meglio quando facciamo una pausa - Dieta intermittente e dieta continuativa
Molti trascorrono gran parte della vita alle prese con la perdita di peso e i risultati non arrivano o svaniscono in fretta.
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Un recente studio pubblicato su “ The Journal of Obesity” realizzato in Australia dimostra che interrompere la dieta ogni tanto aiuti a perdere peso e a non riprenderlo.
Nuove strategie
Attraverso una dieta intermittente è stata dimostrata una maggiore perdita di peso (8 chili in piu’) rispetto all’uso di una dieta continuativa. La difficoltà nel perdere peso e poi mantenerlo nel tempo risiede nel fatto che il corpo risponde alla restrizione energetica con modifiche adattative-compensatorie di cui la principale è la riduzione della spesa energetica a riposo che nei soggetti in sovrappeso si instaura dopo perdite di peso modeste. Queste risposte possono persistere anche dopo il periodo di dieta e possono essere annullate con un periodo di 7-14 giorni di riequilibrio energetico successivo al calo di pesso.
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L’efficacia della dieta intermittente
L’efficacia della dieta intermittente è riconducibile al superamento del fenomeno di “termogenesi adattativa” (un nostro meccanismo di difesa antico nei confronti di momenti di carestia). “Esposto alla carenza di cibo il corpo brucia meno calorie, nel tentativo di limitare la spesa energetica”. La termogenesi adattativa spicca nei soggetti in sovrappeso e obesi. Per questo puo’ essere utile non arrivare al “punto di allarme” per l’organismo, con diete troppo restrittive e scandendo invece periodi di ristrettezze con periodi di maggiori concessioni. La restrizione calorica intermittente (periodi di dieta alternati quindi a cicli di riequilibrio energetico) attenua le risposte compensative che il corpo mette in atto, aprendo la strada a una strategia di dimagrimento piu’ sostenibile ed efficace rispetto agli approcci continui tradizionali…continua la lettura👇
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L’importanza della biologia
Diversi studi suggeriscono un ripensamento degli schemi dietetici tradizionali in favore di un approccio intermittente del regime dimagrante (pensiamo alle tecniche che si avvalgono di uno o due giorni di digiuno nell’arco della settimana), piu’ sostenibile da un punto di vista psicologico. Determinazione e volonta’ sono alleati nella lotta contro il peso in eccesso, ma tra i nemici schierati c’è’ proprio la biologia!
dott.ssa Caterina Feola
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Fonti:
Pleinairlife. D.Rasio. 28-11-’17. MangiareSecondoNatura.Dieta intermittente.