“Direzione Santiago – le emozioni di un Cavaliere” Diciassettesima tappa: da Fonfria a Portomarin
Diciassettesima tappa: da Fonfria a Portomarin
Il quotidiano online News & Social si arricchisce di un'ulteriore rubrica dal titolo : "Direzione Santiago - Le emozioni di un Cavaliere" curata da Vins Tramontano, pellegrino Commendatore dell'Ordine del Cammino di Santiago.
Vins Tramontano ci racconterà del suo cammino per raggiungere Santiago de Compostela (Spagna), vivremo questa sua esperienza attraverso le sue emozioni e la narrazione delle tappe
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Diciassettesima tappa: da Fonfria a Portomarin
Portomarin Uscii in orario comodo dall’albergue, Fonfria alle 6:30 era avvolta dalla nebbia e dal fresco, tanto che presi il giacchetto tecnico dallo zaino, leg-gero ma che protegge dal freddo e dalla pioggia. Camminai su un sentiero sterrato mentre attraversavo paesaggi agresti, caratterizzati in modo alterno da fitti boschi e da vasti campi aperti, ai margini del sentiero mi attirò una grande e tenerissima lumaca, uno spettacolo a vedersi, bella, la raccolsi e decisi di portarla con me, l’adagiai sul bastone e mentre lei girava, io rotolavo il bastone, la chiamai carolina. La foschia mi accompagnò lungo la discesa fino a Triacastela, mi ricordo di aver letto che il clima in Galizia, era molto umido, ed erano abbastanza frequenti le formazioni di foschie in tutte le stagioni. Triacastela era una di quelle cittadine carine, con dei vicoli sui quali si affacciano i bar e i tavolini e un pò di vita, ne Mentre consumavo lo snack, trovai singolare l’esistenza di un centro di approfittai per la prima pausa, fisioterapia nella via principale del piccolo paese, a vederlo mi diede l’impressione di una struttura molto professionale e ben organizzata. Mi venne da sorridere quando un signore mi disse che molti pellegrini lo prendono d’assalto, ne approfittano per farsi rimettere a posto le parti del corpo “acciaccate” per via del lungo camminare. Poi proseguii, attraversai tratti di cammino circondati da querce verdeggianti, prima in pianura e poi con pendii impegnativi, sempre ben segnalati con le frecce gialle. Camminavo spensierato e seguivo la lumaca carolina attaccata al bastone ed io che lo giravo, ad un tratto sentii una voce di donna che urlava “Peregrino, adónde vas, el camino no esta aqui”. Si avvicinò e lo ridisse, io meravigliato gli chiesi: “Donde esta el camino?” Mi indicò con la mano la strada che avevo fatto e aggiunse: “Más alto, debe girar a la derecha”, la ringraziai e ritornai sui miei passi. Fu la prova alla mia sensazione, la gentilezza e la cordialità delle persone lungo il cammino, i pellegrini attraversano la loro terra e loro sono felici di essere parte del cammino. Dopo circa due chilometri arrivai al punto dove mi era sfuggito il segnale, che avrei dovuto cambiare direzione.
Capi che mi ero distratto giocando con carolina… 👇