“Direzione Santiago – le emozioni di un Cavaliere” Dodicesima tappa: Da El Burgo Ranero a Leon

Dodicesima tappa; Da El Burgo Ranero a Leon
Il quotidiano online News & Social si arricchisce di un'ulteriore rubrica dal titolo : "Direzione Santiago - Le emozioni di un Cavaliere" curata da Vins Tramontano, pellegrino Commendatore dell'Ordine del Cammino di Santiago.
Vins Tramontano ci racconterà del suo cammino per raggiungere Santiago de Compostela (Spagna), vivremo questa sua esperienza attraverso le sue emozioni e la narrazione delle tappe

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Dodicesima tappa – Da El Burgo Ranero a Leon.

Mi svegliai alle 4:30 e guatto guatto mi preparai ed uscii dalla struttura. Lo zaino era piu pesante del solito, misi dentro dei snack e tre bottiglie d’acqua, come consigliato da Vincenzo, che ieri sera mi aveva anche detto come aprire il cancello, di solito lo apre lui alle 7:30. Era buio pesto e tirava un venticello fresco, poche flebili luci mi indirizzavano dove proseguire. La strada era un rettilineo, camminavo al centro della strada, lungo le linee tratteggiate evidenziate dal bagliore della luna, nonostante l’ora passarono due grandi trebbiatrici con rimorchio colme di grano, altrettante ne vidi a trebbiare nei campi, poi scorsi in lontananza delle piccole luci, che piano piano riuscì a capire, erano quattro pellegrini polacchi. Dopo averli salutali con “Buen camino”, provai ad affiancarli, camminai con loro almeno due chilometri, notai che volevano stare da soli, tra l’altro andavano piano, cosi continuai da solo. Camminavo e ascoltavo le note armoniose e sublimi del canto meraviglioso che proveniva dalla natura, contemplai lo splendore delle stelle, la soavità della luna, aspirai i profumi nell’aria, mi dissi “La vita è bella”.

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Il momento che vivevo mi trasmetteva tante emozioni, come sono solito fare le appuntai sul cellulare. Le riporto integralmente: “Guardo le stelle,
mi sembrano tante sorelle, sono cosi vicine, che di ognuna sento il calore, il sibilo di un treno rompe il silenzio, i girasoli dormono sotto i raggi della luna, il suono del mio passo cadenzato, mi riporta ai problemi nel mondo, il bastone è l’unico compagno, il buio si infittisce sotto grandi alberi, ammiro la volta celeste, e mi sento piccolo e seguito, la mia ombra sull’asfalto, è il segnale della luna, il silenzio mi invita a pregare, mentre vengo attraversato da lampi caldiavverto lontano, segnali di un pellegrino, che indicano il cammino. Ma sto sognando? In un brivido penso, chi sono io, in questo quadro perfetto? La stella polare intensa, dice che l’alba è ancora lontana. Ola’, buon camino, e proseguo nel passo. Un’aurea rosa indica, che sboccerà presto il sole, notte amica non te ne andare, rimani ancora con me, solo ora mi accorgo dello zaino, ormai è parte di me. La notte rompe gli indugi e cambia, anche la natura si sveglia, aspettano tutti l’allegria del sole, il suono del mio passo non cambia, desideroso di arrivare alla meta, se questo è il cammino, e questo è il cammino, esorto le menti dal torpore. La linea della strada mi guida, l’ombra si affievolisce, é l’alba che prende forma. Il sole deciso accende i colori, la notte umile fa posto al giorno, un attimo e gli dice, “non destare le stelle”.

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Quando superai Reliegos era ancora buio, la città sembrava un presepe, non incontrai nessuno e la lasciai cosi come l’avevo trovata….dormendoEppure quel posto era famoso per essere stato colpito da un meteorite nel 1947, avendo letto la sua storia riuscì a individuare il punto preciso lungo Calle Real. A Mansilla de las Mulas feci la prima sosta della giornata, mi sollazzai quando vidi che mancavano solo 14 chilometri a Leon, l’alzatina mi permetteva di visitare la città d’arte. Arrivato ad Arcahueja, mentre stavo facendo un tratto in ripida salita, scorsi una signora che spingeva a fatica un piccolo mezzo con tre ruote, tra una bicicletta e un passeggino, mi avvicinai e l’aiutai a superare la salita. Era una pellegrina francese con il suo bambino e bagaglio che faticosamente arrancava sul cammino. La salutai con “Buen camino” e lei aggiunge” “Merci pour Pochi chilometri ancora e arrivai a Leon, andai all’albergue de peregrinos Las votre aide”. Carbajalas, in pieno centro, affollato di pellegrini, alcuni già intenti a mettere cerotti sulle vesciche. Soliti pochi minuti ed ero in giro a fare il turista. Mentre mi aggiravo per il centro della città, tra i turisti incontrai la coppia belga, Hugo e Anne, di istinto ci avvicinammo per salutarci, mi dissero che il loro cammino finiva a Leon, il prossimo anno avrebbero fatto l’altra metà. Ridemmo al fatto che ci eravamo incontrati negli ultimi cinque giorni, loro sottolinearono che erano in bici mentre io a piedi, poi decidemmo di cenare insieme. León è una città di origine romana ricca di storia e con una tradizione gastronomica rilevante, ha meravigliosi monumenti e attrazioni meritatamente famosi, come la Cattedrale di Santa María, la Basilica di San Isidoro e la Casa Botinas del famoso architetto Gaudi.

In quel sabato spagnolo, per tutto il pomeriggio girai il centro in lungo e largo, la trovai una città interessante, completa, mi piacque. Mentre ammiravo Casa Botines, seduto sulla panchina accanto alla statua di Gaudì, mi attirò la spilla di un signore, “era la concha di Santiago”, si rese conto della mia attenzione e mi chiese: “Peregrino?” Gli risposi di si, lui, orgoglioso di farlo, si avvicinò e mi raccontò che era colui che aveva segnato con le frecce gialle il cammino lungo le strade di Leon. Non ero abituato a tutto quel tempo libero, il sabato non terminava mai. Raggiunsi la coppia belga in un locale a ridosso della cattedrale, a cena chiedemmo di assaggiare le specialità del posto, ci servirono la cecina, (carne bovina seccata ed affumicata), e la morcilla, (sanguinaccio a cui vengono aggiunti ingredienti come cipolla, pinoli e marmellata di mele), il tutto accompagnato da cerveza. Una bella coppia, affiatata e molto attiva, da quando Hugo era in pensione, stavano almeno quattro mesi l’anno in giro, tra viaggi e cammini. Al rientro in albergue mi accorsi di aver fatto scorta di calorie.

Vins Tramontano

Photo credit: Vins Tramontano

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