Falsi miti alimentari: Il fritto fa male? Il decalogo del buon fritto – La Dott.ssa Feola consiglia
La frittura fa venire l’acquolina in bocca, tuttavia per friggere è necessario adottare accorgimenti particolari, perche’ c’è il rischio che l’olio sviluppi sostanze nocive per la salute!
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Acrilamide e acroleina sono infatti tra le molecole maggiormente lesive: la prima cancerogena, la seconda lesiva per stomaco e fegato. Ma occorre sfatare un mito: se ben fatto, non è nocivo per l’organismo e puo’ essere utile a stimolare alcune funzioni metaboliche. Con la frittura si crea uno shock termico rapido che impedisce la perdita di nutrienti contenuti nell’alimento, essi vengono racchiusi in una protezione formata dal grasso: le proprietà’ del buon fritto sono paragonabili a quelle dell’alimento crudo.
Il fritto favorisce la digestione, stimola la colecisti a contrarsi e rilasciare la bile ricca di enzimi digestivi prodotta dal fegato. Anche il fegato è stimolato dalla frittura: accelera le funzioni metaboliche e la risposta ormonale. Per questo il fritto è indicato nei bambini, nei quali viene sollecitata la sintesi proteica e negli sportivi perche’ stimola la produzione dei cataboliti prodotti con l’attivita’ fisica. E’ pero’ importante non eccedere con la frequenza e la quantità’ e che il fritto sia fatto in maniera corretta.
Il vademecum del buon fritto 👇
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Il vademecum del buon fritto
1 Usare sempre l’olio extravergine di oliva e mai olio di semi. Ha un alto punto di fumo, regge meglio le alte temperature e contiene grassi monoinsaturi.
2 L’olio deve essere bollente in modo che l’alimento non assorba grasso in eccesso, la temperatura deve essere di 180 gradi (con un termometro per alimenti è possibile la verifica della temperatura).
3 Non aggiungere olio fresco all’olio usato, l’olio aggiunto si deteriorerà’piu’ facilmente a contatto con quello usato.
4 Usare l’olio solo per una frittura, per una cottura di oltre 15 minuti portarne a temperatura dell’altro e eliminare il precedente.
5 Friggere poco cibo per volta per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi troppo.
6 Salare e speziare a cottura ultimata: il sale richiede acqua, il fritto risulterebbe molle. Le spezie incentivano l’ossidazione.
7 Usare tanto olio: 10 parti di olio per una parte di alimento: meno olio si usa piu’ si verifica un effetto spugna; tendera’ ad essere assorbito. Invece se l’olio è abbondante si otterrà’ un fritto meno unto,
8 Tagliare il cibo a pezzi piccoli in modo che bastino 1-2 minuti per la cottura, più la cottura è veloce più’ è sana e sono mantenute le proprietà’ organolettiche dell’alimento.
9 L’olio usato va gettato in discarica dove verra’ idoneamente smaltito 10 Friggere poco e bene: non usare una qualita’ di olio scadente e non riutilizzarlo!
dott.ssa Caterina Feola
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Fonti
Alimentazione in equilibrio. Curiosita’, Miti alimentari: vero o falso? Salute. A. Rossoni. (’12).