Fegato: il benessere comincia dalla tavola – La dott.ssa Feola consiglia

Fegato: il benessere comincia dalla tavola
Impariamo a conoscere gli alimenti amici di questo prezioso organo e quali invece è meglio evitare
Le varie reazioni chimiche che il fegato compie ogni giorno sono circa 6000, spesso anche in contemporanea tra loro.

E’ coinvolto nel metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi; sintetizza la bile (necessaria per la digestione e per il corretto assorbimento dei nutrienti), trasportatori di ormoni, colesterolo, fattori di coagulazione. Depura l’organismo dalle sostanze tossiche assorbite attraverso cibo, aria, acqua, prodotti che applichiamo sulla superficie del nostro corpo e prodotti del metabolismo cellulare. E’ quindi molto importante che possa lavorare bene e svolgere al meglio le proprie funzioni.
Possibili segni di mal funzionamento epatico
Rallentamento digestivo (per ridotto afflusso di bile durante i pasti), bocca amara, stanchezza cronica (per l’accumulo di tossine e grassi a livello epatico). Una sua disfunzione può portare a squilibri metabolici gravi, come il diabete di tipo 2.

Cibi da evitare

Una dieta varia ed equilibrata, non a base di cibi ultraprocessati, è una garanzia di salute per il fegato. Alcuni alimenti tuttavia possono essere dannosi.
Ecco alcuni di quelli ad ampio utilizzo:
Fruttosio: presente in bibite zuccherate, merendine, yogurt, salse, probiotici, miele. E’ il primo responsabile di steatosi epatica, diabete di tipo 2 e insufficienza epatica che dilaga con il diffondersi del cibo industriale. E’ uno zucchero nocivo in quanto, a differenza del glucosio usato in tutte le cellule del corpo, viene captato dalle sole cellule epatiche e induce stress ossidativo e infiammatorio paragonabile a quelle dell’alcol e alle sue conseguenze, insufficienza d’organo, epatite, cirrosi. Molti studi dimostrano che il succo di frutta spesso proposto ai bambini non è una scelta consigliabile.
Alcol: occorre ridurne il consumo o eliminarlo dalla dieta.
Oli vegetali industriali: li troviamo in snack, grissini, merendine, patatine, cracker, cibi fritti, cibi confezionati, fast food, piatti da asporto di bar, di tavole calde, spesso anche di ristoranti. Si inseriscono nelle membrane cellulari e ne modificano la fluidità. Aumentano l’infiammazione e il rischio di tutte le malattie croniche, non solo epatiche.
Cibi ad alto indice glicemico: pasta, pane, riso, patate, torte, dolciumi, prodotti da forno aumentano la glicazione, che corrode le pareti di arterie e il collagene, interferendo con la capacità delle cellule di ricevere nutrimento.

Cibi protettivi per il fegato

Caffe’: pochi sanno che bere caffè’ protegge il fegato dalla steatosi epatica, ovvero l’accumulo di grasso all’interno del fegato. Influenza infatti gli enzimi del fegato, limitando la produzione di grassi. I suoi antiossidanti invece proteggono da stress ossidativo e infiammazione che può’ evolvere in staetosi epatica ed epatite, cirrosi e tumore. La deposizione di grasso all’interno del fegato inoltre predispone a malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Una tazzina di caffe’ al mattino puo’ rappresentare una prevenzione efficace.

Acqua calda con limone: una tazza di acqua calda con limone al mattino apporta numerosi benefici. L’acido citrico e l’acido ascorbico del limone stimolano il fegato a produrre bile, permettendo di depurare e proteggere le cellule del fegato. Ha un effetto vivificante e dona spinta peristaltica intestinale a chi soffre di stitichezza.
Aceto di mele: ricco di antiossidanti, attiva le funzioni epatiche accelerando lo smaltimento delle tossine in eccesso. Un cucchiaio ai pasti regola l’insulina, responsabile dell’accumulo di grassi nel fegato. Anche la mela, fonte di acido tartarico, acido malico, magnesio, minerali e vitamine è ideale per la depurazione epatica.
Soffritto: è un efficace stimolo sul fegato che in risposta aumenta la produzione di bile, necessaria per una corretta digestione ed eliminazione delle tossine liposolubili. La cellula epatica risulterà’ attivata in tutte le sue funzioni. Via libera alle verdure saltate in olio in padella o alla pasta mantecata nell’olio. Nessun alimento andrebbe posto direttamente a contatto con la superficie rovente della padella senza interfaccia protettiva (olio, burro chiarificato, vino, limone, brodo, aceto). Cio’ vale soprattutto per la carne. La famosa fettina ai ferri è piu’ cancerogena dell’equivalente cotto in olio, acqua, aceto, vino, brodo.
Te’ verde: il contenuto in polifenoli, catechine, antiossidanti è responsabile delle proprieta’ benefiche. Consumarlo regolarmente aiuta a ridurre il grasso, incluso quello del fegato. Riduce i sintomi della steatoepatite non alcolica.
Curcuma: rimedio naturale per migliorare le funzioni epatiche; aumenta la secrezione di bile nell’intestino e difende il fegato dalle tossine circolanti.
Carciofo: ha molteplici effetti benefici sul fegato. Epatoprotettivo e digestivo. Consumato crudo, condito con olio extravergine di oliva e limone esprime al massimo le sue proprietà’ benefiche.
Aglio: aggiungerlo alle pietanze stimola il funzionamento del fegato e controlla il peso, uno dei principali fattori di rischio di un fegato malato.
Pompelmo: contiene due antiossidanti chiave per la protezione del fegato: narigina e naringerina, Riducono infiammazione e accumulo di grasso.
Frutti di bosco, melagrana, arance rosse, uva, fico d’india, banana, anguria, avocado, carote: sono ricchi di polifenoli e antiossidanti che proteggono il fegato dai danni da radicali liberi.
Noci: ricche di omega-3, apportano vitamina E, minerali, antiossidanti e riducono l’inffiammazione epatica.
Pesce grasso due volte alla settimana: ricchi di grassi omega-3, i pesci come il salmone selvaggio, alici, triglie, sardine e sgombro riducono l’infiammazione e prevengono l’accumulo di grasso nel fegato.
Avena: la fibra di avena riduce il colesterolo nel sangue grazie alla presenza dei b glucani; può’ essere consumata come fiocchi o farina. il consumo quotidiano consigliato e’ 85g al giorno da cui si ricaveranno 3g di b-glucani.
Crucifere: andrebbero consumate con regolarità. Contengono fibra, minerali, vitamine, antiossidanti e specifici composti che aumentano la funzionalità epatica e la detossificazione.. Via libera a rucola, cavolo rosso, cavolo cappuccio e verza.
Olio extravergine di oliva: ricco di polifenoli ha un effetto protettivo. Per non ossidare i polifenoli occorre proteggere l’olio dalla luce e dall’ossigeno, conservandolo in contenitori scuri.

dott.ssa Caterina Feola

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Fonti
-Review of natural products with hepatoprotective effects.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4209543/
-D.Rasio. Mangiare Secondo Natura. Fegato. 2019

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