Franca Lanni con “Onirofobia”, digital painting, cm. 60×60, 2022, e “Phasmophobia”, digital painting, cm. 60×60, 2022, spicca in questa raccolta di opere. I suoi lavori sono ricercatissime evoluzioni di disciplinate indagini visive e risultano di forte suggestione. Ogni suo lavoro è una forte indagine riflessiva. E’ nata a Città della Pieve (PG), vive e lavora a Napoli. Ha insegnato Discipline Pittoriche presso Licei Artistici e Istituti Statali d’Arte e ha insegnato Psicologia della Forma e Teoria della Percezione all’Accademia di Belle Arti di Nola. Dal 1970 si interessa di arte nel sociale. Ha partecipato a numerose mostre nazionali e internazionali; ultimamente a “SINTESI 2022 Confronti sulla contemporaneità”, al “Museo Crocetti” di Roma, alla BeneBiennale di Benevento, predisposta nella “Rocca dei Rettori” e a “Vissuti mediterranei” al CMA di Napoli. E’ presente nei libri di Rosario Pinto: “La pittura napoletana” (ed. Liguori) e “Pittura al femminile in Campania nel secondo cinquantennio del ‘900” (ed. Il Ponte) e nel libro di Francesco Gallo Mazzeo e Pasquale Lettieri “L’occasione critica” (ed. Liguori) e nel libro “La cooperazione dell’Arte” di Stefano Taccone (ed. Iod). Sue opere sono presenti, tra l’altro, nella Pinacoteca del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna d’Aragona” di Sant’Arpino (CE), nei Musei Civici di Albano Laziale (Roma), al CAM di Casoria (NA), nel “Museum in Motion” di San Pietro in Cerro (PC).
Alessandro Maio con “La danza dei neutrini al tramonto”, smalti all’acqua su tela, cm. 60×60, 2023, e “La danza dei neutrini all’alba”, smalti all’acqua su tela, cm. 60×60, 2023, concede il suo contributo stilistico. Con efficace e caparbia voglia esecutiva dimensiona carature visive di carattere esemplificativo e rilancia in una serialità, capace ed egregia, motivi mediterranei, senz’altro incidenti e persuasivi. Con calma redige composte redazioni di consistenti afflati iconici e con cadenze multiple situa motivazioni profonde con radicalità convincenti. Linee semplicemente avvolgenti, segnature fratte, fatture agglutinate da cromatismi scelti “giocano” a governare redazioni pittoriche vive. In un circuito immaginativo s’incendiano passaggi mentali dell’artista, che sostanziano filtrati realismi, che accolgono anche soste, meditazioni, viaggi. Infine, controlla circostanziate e singolari prospettive emozionali e psicologiche, sino a maturarle e a condensarle in equilibri portanti. Ma, adesso, riporta in paesaggi il cosmo con le sue infinitesimali energie.
Maurizio Vitiello
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