I personaggi si intersecano nella loro drammaticità : “I sentieri della legalità” di Fausto Bellone in scena al teatro comunale di Caserta

Un unico atto con una scenografia molto essenziale, ma che si compie nell’azione dell’attore con gli oggetti che identificano le storie del racconto. La drammaturgia per raccontare un patrimonio di esistenze poste al servizio della giustizia e della legalità. A calcare per primo la scena è stato Vitangelo Percola, che per sfuggire al disastro ambientale, si rifugia sotto terra, dove tra rifiuti e sensi di colpa, cerca conforto in un avvelenamento lento e consapevole trangugiando il percolato (liquido prodotto dalla decomposizione dei rifiuti). Il suo volto semicoperto da una maschera bianca, che si può associare ugualmente alla morte, infatti nell’immaginario collettivo, il momento del trapasso è tutt’atro che buio, il malato vede un bagliore, così lo stesso per Vitangelo.

I personaggi che poi si avvicendano e si raccontano, come Pupetta Maresca, Peppino Impastato, Giancarlo Siani, Don Pino Puglisi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono legati da uno stesso filo conduttore, di voler spezzare il cerchio dell’indifferenza, di far emergere il coraggio “Perchè chi ha paura muore tutti i giorni” cit. G.Falcone
Le vicende dei personaggi si intersecano nella loro drammaticità, alla fine siamo noi stessi attori in scena e fuori scena di testimonianze commuoventi e bellissime.

Giovanna Tramontano

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