Fondato dal poeta russo Gumilev intorno al 1910, l’acmeismo si proponeva di far uscire la poesia “dalla foresta dei simboli”, farle accettare la realtà senza alcuna riserva, in tutte le sue contraddizioni. Per farlo occorreva un ritorno alla semplicità e alla chiarezza di linguaggio, creando un qualcosa che rispecchiasse una riflessione esistenziale di vastissima portata.
Fra i membri di maggior spicco di tale movimento rientrano Anna Achmatova, moglie di Gumilev, e il poeta Osip Mandel’stam. In un periodo storico dilaniato dalle persecuzioni delle purghe staliniane, la voce di questi due poeti si leverà alta per testimoniare tutto l’orrore, il dolore, lo strazio di chi si è visto strappare via ogni cosa, compresi casa e affetti, e costretto, ma inutilmente, al silenzio. Perché se è vero che tutto passa e di conseguenza anche il totalitarismo e i suoi anni bui, è pur vero che resta la testimonianza di coloro che, grazie al potere della scrittura, ci ricordano di come l’uomo può in un attimo, stupidamente e facilmente, perdere i suoi connotati umani, lasciando il posto a quelli più infimi e bestiali, spazzando così via, in un lampo, ogni traccia di comunione, civilizzazione e solidarietà.
DALLA RACCOLTA ”LA CORSA DEL TEMPO”: 👇