“Il rumore del silenzio” rubrica a cura di Antonella Flauto – Nadia Campana: una voce da ri-scoprire
Nadia Campana: una voce da ri-scoprire
"Non voglio impazzire per la porpora d'amore
ma bruciare col vento in cielo
e impazzire come vento in cielo"
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Poetessa, saggista, traduttrice, Nadia Campana rappresenta una delle voci femminili più intense e originali nel panorama letterario italiano. Nata a Cesena nel 1954, dopo la laurea si trasferisce a Milano dove inizia a collaborare con riviste e case editrici. Figure di riferimento per la sua formazione saranno Anne Sexton, Sylvia Plath, Marina Cvetaeva, Emily Dickinson, della quale curerà nel 1983 alcune traduzioni in “Le stanze d’alabastro”.
Per tematiche e capacità espressive è stata paragonata a Sarah Kane in “Psycosis delle 4.48” mentre in Italia ad Amelia Rosselli per aver reinventato un linguaggio poetico basato sul flusso di coscienza. Nadia nei suoi versi mostra al lettore il suo mondo psichico, dove i pensieri non nascono già riorganizzarti logicamente in frasi ma spezzettati. Le sue composizioni sono appunto definite “frammenti”; il linguaggio appare criptico, sconnesso, proprio per evidenziare una realtà individuale scissa, alla perenne ricerca dell’unità.