“Il rumore del silenzio” rubrica di poesie a cura di Antonella Flauto – Mariella Mehr: eugenetica e riscatto

Mariella Mehr : eugenetica e riscatto

Oscurità gialla

uomini di ghiaccio
popolano la
luna

bambini morti
strisciano fuori
dai pori
della notte

madri crepano
per via della propria carne

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Il giorno 5 settembre 2022 è venuta a mancare una grandissima scrittrice e poetessa svizzera di etnia Jenisch: Mariella Mehr. Credo sia doveroso onorarne la memoria presentando la sua splendida raccolta di poesie intitolata “Ognuno incatenato alla sua ora”, una raccolta che fa luce su uno dei periodi più bui e tristi della Storia del XX secolo: l’orrore dell’eugenetica. Nel 1926 il governo svizzero, tramite l’organizzazione Pro-Juventute, attuò il programma ”bambini di strada” ossia un allontanamento forzato di bambini nomadi dalle loro famiglie, avente come reale obiettivo l’estirpazione del fenomeno zingaro dal suolo nazionale. Circa seicento minori furono condotti in luoghi “più sicuri” ovvero istituti penitenziari, cliniche psichiatriche e famiglie affidatarie, all’interno delle cui mura venivano perpetrati atti di inaudita violenza. Mariella Mehr era fra questi. Nata a Zurigo nel 1947 venne sottratta piccolissima alla madre e dopo un lunghissimo calvario fatto di stupri, elettroshock e arresti, grazie alla sua sete di riscatto, all’immensa rabbia e ad un lungo percorso psicoterapeutico riuscì a lasciarsi definitivamente quell’inferno alle spalle. Con la sua attività di giornalista e scrittrice affidò al potere della parola il compito di far riemergere tutto l’orrore che dal 1926 al 1973 la Svizzera aveva tentato con ogni mezzo di nascondere. In seguito, grazie all’incontro con la poesia di Paul Celan, Nelly Sachs e Antonin Artaud, poeti che come lei sperimentarono l’esilio e la follia, riuscì a trovare un luogo dove potesse sentirsi per sempre al riparo, un luogo in cui la sua voce ferita potesse urlare quell’incessante bisogno di ascolto. La Poesia divenne la sua unica patria, una patria finalmente visibile “nella mappa del cielo”.

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Niente,
nessun luogo.
C’è ancora rumore
di sventura nella testa,
e sulla mappa del cielo
io non sono presente.

Mai è stata primavera,
sussurrano le voci di cenere,
sulla bilancia del linguaggio

sono una parola senza peso
e trafiggo il tempo
con occhi armati.

Futuro?
Non assolve
me, nata sghemba.
Vieni, dice,
la morte è un ciglio
sulla palpebra della luce.

NOTA BIBLIOGRAFICA
Mariella Mehr, Ognuno incatenato alla sua ora. A cura di Anna Ruchar, Giulio Einaudi editore 2014, €13,50

A CURA DI ANTONELLA FLAUTO
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L’idea di questa rubrica “Il rumore del silenzio” nasce dal profondo amore e interesse nei confronti della poesia, oltre che dal decisivo stimolo di aprire uno spazio ad essa dedicato sul nostro giornale on-line datomi dall’amicizia con Antonella Flauto.
“Così, nella speranza di offrire una valida opportunità – annuncia la curatrice Flauto – a chi vorrebbe far conoscere le proprie poesie, le proprie emozioni, dichiaro ufficialmente aperta questa rubrica. Chiunque voglia inviarmi proposte per vedere pubblicati i propri versi, può scrivere a: info@newsesocial.it “

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