Intervista a cura di Maurizio Vitiello – ARTI VISIVE CONTEMPORANEE – Risponde il grande artista astratto-geometrico Antonio Minervini

È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?
Penso proprio di sì.
I motivi non sono assolutamente tecnici, di bravi artisti, infatti, ne abbiamo tantissimi.
Uno dei motivi principali si riscontra nella complessità dell’attuale vivere sociale e dell’esistenza umana.
Non sempre è possibile rendere visibile quello che un artista sente e che vorrebbe esprimere.

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Vuoi trasferirti a Parigi, Londra o NY?
Istintivamente va di rispondere sì, ma i legami con tutto quello che si è sono un forte motivo di resistenza.

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024 e dove e con chi?
I progetti nel cassetto sono tanti e sono il sale della vita.
Mi avevano chiesto di organizzare una mostra a MIAMI negli Stati Uniti, chissà forse ci riuscirò. Attualmente con il gruppo “Intrecci” si pensa operativamente ad organizzare eventi sul territorio nazionale.

La stampa ti ha seguito ultimamente.
Si, in occasione della collettiva a cui ho partecipato: “Limittless Art – arte senza limiti” organizzata in ottobre 2023 – presso lo spazio espositivo di Cpixel s.r.l. – Vomero Napoli.

Hai partecipato a fiere d’arte.
Si. L’ultima è stata a Genova qualche anno fa.

Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici.
Al momento alcuni tentativi del mercato orientati a meccanismi innovativi si sono fermati.
Mi riferisco agli “NFT”. Il mercato mantiene le sue caratteristiche tradizionali, con una maggiore attenzione alle vendite on-line: piattaforme sul web.

Attualmente il mercato dell’arte è florido?👇

Attualmente il mercato dell’arte è florido?
Per quello che riesco a vedere e a percepire il mercato dell’arte non è florido.
Le nuove generazioni hanno un diverso rapporto con l’arte in generale rispetto a quelle del passato, influenzate anche da un’economia che non produce ricchezza distribuita.

Perché l’arte va avanti nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?
Credo che l’arte va avanti, perché rappresenta una reale esigenza di espressione del pensiero umano, nel bene e nel male.

Vedi la tua città nel contesto attendibile del circuito dell’arte contemporanea?
Purtroppo, sono completamente disilluso.
La nostra città, da quello che vedo, è completamente fuori dai circuiti internazionali dell’arte contemporanea.
Poche gallerie in città, pochissimi eventi propositivi dimostrano la mancanza assoluta di sensibilità verso l’arte “contemporanea”.

Il tuo prossimo obiettivo espositivo?
Al momento sono al lavoro che possiamo definire ordinario, resta la voglia di dare una risposta positiva alla richiesta di una mostra a MIAMI.

A cura di Maurizio Vitiello

Intervista soggetta a copyright

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