La dieta adeguata che allevia il reflusso gastroesofageo e i disturbi gastrici – La Dott.ssa Feola consiglia
La dieta adeguata che allevia il reflusso gastroesofageo e i disturbi gastrici
La malattia da reflusso gastroesofageo è controllabile. Un mal funzionamento dello stomaco è responsabile di una lenta digestione e di una serie di disturbi come il reflusso, la pirosi o le ulcere. Questi disturbi impattano in modo considerevole sul nostro benessere psico-fisico.
I sintomi 👇
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I sintomi
I sintomi sono fastidiosi: bruciore alla bocca dello stomaco (dovuta all’azione lesiva dell’acido cloridrico) e il rigurgito del bolo alimentare (a volte fino alla bocca) nelle due ore successive al pasto. Il disturbo, più diffuso nelle donne che affrontano una gravidanza in età avanzata, è dovuto a una perdita di tono del cardias (la valvola che regola il passaggio del cibo tra l’esofago e lo stomaco) o a un’alterata motilità nel tubo digerente. Ne soffre almeno il 15% della popolazione italiana. Il Journal of gastroenterology ha recentemente pubblicato le nuove linee guida dell’American college of gastroenterology per la diagnosi e la terapia. Ci sono anche sintomi extra-esofagei: asma, tosse cronica e laringiti. Le complicanze sono: esofagite erosiva, stenosi peptica ed esofago di Barrett. I pazienti in genere assumono farmaci quali inibitori della pompa protonica (Ppi), ritenuti efficaci nei bambini e nelle donne in maternità, ma in alcuni casi in grado di innescare eventi avversi: mal di testa, diarrea, dispepsia e osteoporosi. Sono farmaci che attenuano la secrezione acida dello stomaco. In alcuni casi sono associati a farmaci procinetici, che migliorano la motilità gastrica o all’alginato, in grado di creare una barriera schiumosa che impedisce la risalita del cibo nell’esofago.
La dieta adeguata
Tenere sotto controllo il peso è quanto viene richiesto, ancor prima di iniziare la terapia farmacologica. Anche l’attività fisica è fondamentale. Non bisogna consumare pasti abbondanti, soprattutto a tarda sera. Altri due accorgimenti riguardano il fumo e l’alcol: evitandoli si attenuano i segni della malattia. Importante è non sdraiarsi subito dopo un pasto e sollevare la testata del letto di 10-15 centimetri: la forza di gravità impedisce la risalita del bolo alimentare. È noto che alcuni cibi più di altri aumentino la sensazione di bruciore ed il reflusso. Alcuni alimenti possono causare anche dolore retrosternale per effetto del loro contenuto acido, il quale può provocare un’irritazione diretta alle pareti dell’esofago. Essi attivano la pepsina, un enzima che ha il compito di aiutare nella digestione delle proteine. Pepsina e succhi gastrici sono ritenuti i principali responsabili dei rigurgiti, soprattutto quando sono combinati tra loro in quantità eccessive.
I cibi consigliati 👇