La Napoli esoterica raccontata da Jakin
La Bella Napoli, nota a tutto il mondo per la sua bellezza, per il suo calore, il suo clima sempre mite, per il mare ed il Vesuvio e per il buon cibo, attira a se ogni anno centinaia di migliaia di turisti.
La città partenopea non è solo bella fuori, infatti la sua vera bellezza si snoda per le sue vie e i suoi quartieri brulicanti di vita e di monumenti, dalla Sanità e dai quartieri spagnoli realizzati nel ‘500, zona popolare ricca di colori e di folklore agli itinerari che si snodano lungo le vie principali.
Abbiamo anche una Napoli profondamente intrisa nel suo tessuto urbano dalla storia millenaria, di simboli e richiami esoterici. Leggende, alchimia, magia sono strettamente legati all’architettura di chiese, palazzi e piazze che celano storie avvolte dal mistero e dall’esoterismo.
NAPOLI ESOTERICA
C’è una lapide posta all’ingresso della Certosa di San Martino a Napoli che ricorda un evento memorabile: la città, quindi la gente, che si oppone acchè sia istituito anche a Napoli un tribunale della santa Inquisizione e vi propongo di leggerla con attenzione per riflettere su ogni frase:
“Ai popolani di Napoli che nelle tre oneste giornate del luglio MDXLVII, laceri male armati e soli d’ Italia francamente pugnando nelle vie, dalle case contro le migliori armate d’Europa tennero da se lontano l’obbrobrio della inquisizione spagnola imposta da un imperatore fiammingo e da un papa italiano e provarono anche una volta che il servaggio è male volontario di popolo ed è colpa dei servi più che dè padroni”.
Con gli spagnoli a Napoli, arrivò l’inquisizione, il governo si proponeva di servirsi di questo nuovo organo per meglio contenere le velleità di coloro che, nobili e popolani, mal sopportavano il potere vicereale. A Napoli l’inquisizione non riuscì,fu la prima città sotto il dominio spagnolo che cacciò via gli inquisitori, ciò avvenne per il vivo retaggio di cultura e libertà che regnavano sulla città. Napoli, sede della cultura ermetica, della cultura umanistica, della cultura classica, della cultura greca, della cultura di quei vicoli che di giorno sono un esplosione di colori, di musiche e di odori, ma che di notte cambiano aspetto.
Per il centro storico da via Tribunali fino al quartiere Sanità vengono alla luce miti e leggende risalenti ai tempi antichi che hanno dell’incredibile, dai segni occulti e misteriosi , ai maghi ed alchimisti, alle tracce lasciate dai templari, ai luoghi enigmatici legati a storie tra mistero e realtà, alla credenza popolare ed alla superstizione.
Situata tra i quartieri Pendino e San Lorenzo , a ridosso di via Duomo e tra Spaccanapoli e il corso Umberto c’è Forcella con il suo scudo di seggio sul quale è impressa una “Y” (ipsilon o i greca), perché a Forcella c’erano i pitagorici, una scuola iniziatica e segreta dove si parlava del numero, della funzione del numero, di quell’uno che rappresenta l’unicità della divinità, il due che divide e rompe l’armonia dell’uno ed il tre con il quale si ha il ritorno all’unità, fatto che spiega come il tre, il triangolo, sia espressione dell’unità.
Jakin
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