Questo ci insegna che se il sistema Australiano avesse avuto la pena di morte avremmo una donna morta ingiustamente perché la pena capitale non lascia spazi a ripensamenti.
Ci insegna che è sempre giusto che i condannati per i delitti più atroci abbiano la possibilità di difendersi potendo chiedere la revisione del processo o comunque facendo sentire la loro voce attraverso i propri legali o la propria famglia; infatti anche se spesso sono voci di disperazione dettate dalla paura di scontare gli anni in carcere, a volte siamo di fronte ad errori giudiziari che cambiano per sempre la vita di una persona.
Oggi però il sistema giudiziario ha rilasciato una donna rovinata per sempre che probabilmente chiederà un maxi risarcimento ma che non potrà mai dimenticare la morte dei suoi quattro figli, i 20 anni di galera ingiustamente scontati e soprattutto la considerazione che le persone possono avere di lei.
La giustizia è una cosa seria e difficile, dobbiamo sempre stare attenti a quello che diciamo, ma soprattutto a quello che facciamo, attenendoci sempre ed esclusivamente ai fatti ma lasciando sempre la spia del dubbio accesa.
A cura del Criminologo Michelangelo Morreale
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