RECENSIONE:
Una cosa che ammiro molto dei romanzi della Hazelwood è la capacità di inserire vari elementi molto importanti tutti in cordiale equilibrio. Le sue protagoniste sono neuroscienziate, biologhe, medici, rilanciando la figura nella donna nell’ambito scientifico di cui ultimamente, stando ai sondaggi, fa sempre meno parte. Non a caso sono nati molti programmi per permettere una maggiore integrazione con le cosi dette materie STEM. Sono donne che sognano in grande, cosi come anche coloro che scelgono una carriera umanistica, tutte accomunate da una voglia di mettersi in gioco e di poter diventare leader. Tuttavia a differenza di quanto si pensa per il lavoro non bisogna mettere da parte l’amore, essi possono convivere ed è questo, anche in maniera ironica e di vertente, che la scrittrice vuole comunicare ad i suoi lettori. I libri sono punti di ispirazione e di crescita per chi li legge, quando se ne scrive uno l’autore dovrà anche avere consapevolezza che chi lo leggerà prenderà spunto da esso. Questo libro è un incoraggiamento a seguire i propri sogni e non rinunciare a ciò che ci far star bene per esso ma lasciare andare invece, tutto ciò che ci tiene ancorati al passato.
Fiorella Verile
Recensione soggetta a copyright
foto web