MOSTRA DEL MAESTRO MAURO MOLINARI DAL TITOLO “PASSAGGI” ALLA GALLERIA OMNIART OPEN GALLERY DI LATINA

TITOLO - “PASSAGGI”
A CURA DI MARIANNA SCUDERI
TESTI CRITICI DI CARLA GUIDI E GIULIA VIGNAPIANO
IN CATALOGO, STAMPATO IN 50 COPIE NUMERATE DI CUI 20 FIRMATE CON UN INTERVENTO ORIGINALE DELL’ARTISTA
INAUGURAZIONE VENERDI’ 21 MARZO 2025 ORE 18
PERIODO – DAL 21 AL 29 MARZO 2025
LUOGO – GALLERIA OMNIART – VIA LEGNANO 65 – LATINA
TEL 327 – 0644538 - segreteriaomniart@gmail.com
INGRESSO LIBERO
ORARIO – DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE 16.00 ALLE 19.00
SABATO E DOMENICA DALLE 16.00 ALLE 18.00

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Il Maestro Mauro Molinari presenterà dal 21 al 29 marzo 2025 alla Galleria OmniArt Open Gallery di Latina (via Legnano 65) una personale dal titolo “Passaggi” a cura di Marianna Scuderi. Questa è un’ottima occasione per conoscere un artista che si è avvalso dell’apprezzamento e della presentazione di noti critici. Per un approfondimento consultare il sito www.mauromolinari.it
Sue opere sono in musei, collezioni pubbliche e private ma soprattutto è un artista che ha saputo, nel tempo e nella sua vasta esperienza professionale delle arti, rinnovarsi mantenendo il suo caratteristico stile, interpretando con pungente ironia il momento storico che stiamo attraversando. Le sue inconfondibili figure attuali infatti non creano distacco in chi guarda, ma provocano simpatia ed empatia, inquadrate in un paesaggio a brevi linee, a volte desolato, “ipermoderno”, che allude quindi a quanto gli esseri umani hanno saputo trasformare e deformare la natura. Si può parlare a buona ragione di Metamorfosi digitale della nostra attuale esistenza, che fa parte di un’epoca denominata da più parti “Antropocene”.
Mauro Molinari è nato a Roma, vive e lavora a Velletri. Il suo percorso professionale è partito dai registri informali degli anni ’60, per arrivare alla pittura scritta ed alle geometrie modulari del ventennio successivo. Negli anni ‘90 si è dedicato alla rielaborazione pittorica dei motivi tessili, un ciclo durato più di quindici anni, durante i quali nasce la collana di cataloghi editi in proprio – “Orditi & Trame”, circa una ventina di 8 volumi a tiratura limitata con interventi d’artista. Questi motivi tessili tra l’altro, erano accuratamente riferiti alle decorazioni storiche su stoffa di varie culture, rielaborate per andare ad impreziosire tele, carte e stoffe, persino oggetti, libri d’artista, abiti di carta, scarpe, cravatte, paramenti e stendardi.
Fondamentale poi, per la sua vita, è stato l’incontro con la sua nuova compagna e musa, la scrittrice Emanuela Carone, che ha iniziato anche a scrivere delle sue opere, rivelando l’origine poetica della sua predilezione per le stoffe. Essere vissuto da bambino in mezzo ad abiti e tessuti (poiché i suoi genitori possedevano un atelier di moda) ha lasciato in lui un ricordo emotivo di questi simulacri; stoffe e vestiti abitati da corpi immaginari. Da qui anche la sua passione e la nascita del filone “scenari teatrali” di alcune sue creazioni, dove le figure sembrano maschere e marionette ai tavolini del bar, affacciati a finestre di quadrettati condomini, in campi di calcio di immensi cortili tra le case. Ma l’espressività è una variabile, i personaggi non sono solo ombre di carta, molti di queste rappresentazioni umane urlano e si ribellano coinvolgendo gli spettatori in emozioni significative, dotate di autenticità.

Nel 2000 in occasione del Giubileo, l’artista darà vita al ciclo “Stellae Errantes”, sculture dipinte ispirate ai tessuti sacri. Dal 2008 svilupperà un ciclo pittorico dove centrale è la figurazione, posta come naturale evoluzione del suo percorso creativo. Nel 2011 ha creato la collana “I libri di Castello” (libri d’artista) esemplari unici con illustrazioni originali. Nel 2013 ha presentato “I Messaggeri di Mauro Molinari”, 60 francobolli d’artista dal 1998 al 2013, presso lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno, presentato da Giovanni Bonanno.
Negli ultimi tempi, oltre ai “Francobolli d’artista” e alle opere per “Nuvolari”, si dedica a raccontare la città e la sua caotica umanità. Ed ecco “Disidentità”, “Figure”, “Appunti”, “Motus”, “Congiunture”, “Borderline”, “Fisiognomica”, “Ragnatele”, “Quicksand” “Condominio”, “Luci della Città”, “Due città”, “La Città Condominio”.
Ha esposto in più di 400 mostre personali e collettive in musei e gallerie in Italia e all’estero, in luoghi ed eventi prestigiosi come ad esempio la Quadriennale di Roma nel 1975. E’ presente su “Storia dell’Arte Italiana del ‘900” Generazione anni quaranta a cura di Giorgio Di Genova, Edizioni BORA e sul Catalogo dell’Arte Moderna, “Gli artisti italiani dal primo novecento a oggi”, Editoriale Giorgio Mondadori.

La Galleria OmniArt Open Gallery è un’Associazione Culturale inaugurata a settembre 2023, nata con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea ma soprattutto per creare un punto di incontro per artisti e appassionati. Guidata dall’artista Marianna Scuderi, che vanta oltre 35 anni di esperienza nel panorama artistico, è luogo dove la passione incontra l’innovazione, offrendo opportunità di dialogo e confronto culturale.
Fiore all’occhiello di Latina, si distingue per il suo approccio inclusivo e dinamico, organizzando esposizioni, ma anche eventi ed attività che celebrino la creatività in tutte le sue forme, mettendo in dialogo opere, visioni e tecniche diverse. Ciascun artista è invitato a contribuire con opere che, riflettendo stili personali e interpretazioni originali, offrendo al pubblico una vasta panoramica sulla creatività contemporanea.

Citiamo dal testo in catalogo di Carla Guidi👇

Citiamo dal testo in catalogo di Carla Guidi

(…) Mauro non anestetizza, ma denuncia, con metafore ironiche e luminose. Una contraddizione da risolvere brillantemente con la propria poetica, nell’ipotesi che la conoscenza sia fondata solo al di fuori del campo sensoriale e visivo nella convinzione che le immagini non diano solo forma al pensiero, bensì creino anche sensibilità e comportamenti. Prima della Pandemia e del lockdown non ci eravamo accorti di essere già incarcerati nella solitudine, dominati dalla paura, perseguitati dalla confusione e dal tempo sempre più accelerato ed oppressivo. Così in suggestivi “condomini” figure ieratiche o scontrose, ghignati se non urlanti o immusonite, si affacciano alle finestre di casermoni quadrettati regolarmente, come improbabili alveari, esibendo se stesse con protervia, ma senza comunicare tra loro. Sullo sfondo di un cielo di azzurro intenso, sopra i tetti o i terrazzati, lontane sagome nere di personaggi sgambettanti corrono, si inseguono o si minacciano, mezze nascoste negli anfratti. (…) Le successive ope re del nostro, mantengono la sua cifra stilistica come ho detto, ma infine in alcune di queste ultime prevale la frantumazione. Sono spariti gli alveari contenitivi dei “condomini” ed ormai le persone o le loro sembianze, galleggiano tra cielo e terra, come in questo “Paesaggio”, come una vera e propria scenografia tra una terra desertica che ha perso il contatto con le sue creature ed un cielo in cui saettano scritte e frammenti, diventati taglienti come schegge, delle quali si servono le due figure grigie sullo sfondo.(…) Infine “Frammenti”, altra opera in mostra, raccoglie riflessioni e sentimenti che sembrano non ancora del tutto elaborati, come monadi di umanità in un oceano di colori che riverberano sui visi vivacissimi e splendenti, in contrasto con tracce nere. L’elaborazione di un lutto subito, la forza della reazione, la rabbia intensa, il preludio di un cambiamento tra specchi infranti e tagli profondi, in un sipario che però a volte si squarcia e fa vedere oltre. (…)

Citiamo dal testo in catalogo di Giulia Vignapiano

(…) Mauro Molinari è un’artista che non conosce staticità, sfida la caducità del tempo nella sua lotta al rinnovamento sia personale sia quotidiano all’interno d’una realtà geometrica vestita di simbolismi. (…) L’opera “Paesaggio” (tecnica mista su tela, 100×300) del 2022 è un dittico della nostra realtà, uno scenario di vita in cui dialogano figure esterne, estranee ai fatti ma allo stesso tempo immerse in essi. Sullo sfondo l’azione prende il sopravvento e da movimento attraverso fotogrammi digitali viventi, è un delitto, un omicidio assistito e silenzioso ove l’attenzione è impressa sullo sguardo dei suoi personaggi. Bensì c’è qualcosa che manca, la reazione, è completamente sormontata dalla curiosità del gesto e non dall’istinto umano d’aiuto. Nella spirale dell’indifferenza Mauro ritaglia uomini e donne ormai completamente assimilati dall’ambiente circostante, vuoto in cui rifiuta ogni logica consequenziale del linguaggio, lo smonta e lo riposiziona a suo piacimento. La sua opera diventa un’evocazione e omaggio al “teatro dell’assurdo” Beckettiano in cui l’assurdità esistenziale viene raccontata mediante la rottura della struttura artistica tradizionale e successivamente la ricomposizione degli eventi attraverso lo stato d’animo dell’artista, lasciando così una traccia, un significato. L’occhio si concentra sul sorriso di alcuni personaggi, nonostante il senso tragico del dramma che li circonda mostrano il sintomo terrificante del nostro sistema impassibile.(…) “Frammenti” del 2024 (mista su tela, 70×370) sono sette opere digitali dispiegate quasi a ricordare un polittico disteso, le quali rappresentano il viaggio della mente interna dell’artista ed il rapporto con la storia dell’altro. Un dialogo fra un filosofo, il suo credo e la vita che scorre davanti agli occhi attraverso un linguaggio semiotico fra figure e segni geometrici che ricordano tessuti pregiati, gli stessi che vide e amò l’artista ed ora commemorati nella fattezza ed espressività d’ogni viso. Queste opere dell’artista Muro Molinari racchiudono un cerchio d’esperienza presentato nella mostra “PASSAGGI”, è una lode alla trasformazione ed innovazione positiva della nostra realtà. Tramite la composizione e scomposizione delle figure, l’artista invita il pubblico al gioco in cui segni cromatici e ritagli animati rimbalzano l’uno con l’altro rimescolando realtà e finzione, ricordo e fantasia, lasciando le porte aperte alla creatività della ragione.

A cura di Maurizio Vitiello

Articolo soggetto a copyright

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