Le sue opere presentano una selezione cromatica di matrice mediterranea, contribuendo a creare un repertorio iconografico originale.
Labarbera si impegna in un’indagine evocativa del mistero al di là del visibile, esplorando la dimensione poetica della natura attraverso una prospettiva che supera la frammentarietà del reale.
Le sue creazioni includono tracciati espressivi che si manifestano attraverso forme arcane, strutture misteriose e vedute primitive, come la serie dei vulcani.
Queste proiezioni immaginifiche si svolgono in uno spazio sospeso tra l’energia primigenia della natura e l’anima personale dell’artista, cercando di fondere l’unità spirituale.
Labarbera esplora dettagli naturali, come tronchi d’albero o segmenti di mare, con uno sguardo attento che fissa sulla tela la memoria visiva e la trasfigurazione poetica.
Attraverso l’uso dinamico del colore e del gesto, l’artista esprime l’energia e le tensioni interne delle sue opere, alternando tra composizioni misurate e spazialità meditative.
La dialettica espressiva di Labarbera si sviluppa tra tensione dinamica e calma sospesa, cercando di misurare nello spazio-tempo della tela l’anima del mondo o della natura generatrice.
La sua ricerca poetica si orienta verso la comprensione del principio e del mistero al di là del visibile, cercando di intuire l’eterno immanente.
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, nello spazio espositivo (1° piano) del Teatro Vittorio Emanuele, dal 19 al 31 gennaio 2024 nelle fasce orarie 10.00/12.30 – 16.00/18.40.
Certamente, è interessante e intrigante l’ultima produzione del bravissimo artista Pino Labarbera, che merita molta attenzione.
Da seguire questa sua personale in una location di alto livello, nell’accogliente Messina.
Maurizio Vitiello
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