Due situazioni completamente diverse ma che hanno in comune la presenza degli autori tra i protagonisti della vicenda.
Da una tranquilla passeggiata tra le cascine ad una simbolica lezione di anatomia: l’auto-rappresentazione degli artisti non ha confine spaziale né temporale, diventando lo specchio di un’umanità che continuamente si rinnova.
L’artista nel suo atelier, Giovanni Costantini. Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma, è nel tema dello “studio”, il luogo “dove l’arte prende vita”, ed è fondamentale nella storia dell’autoritratto: una vera e propria linea narrativa in cui gli artisti rappresentano “il fare dell’arte”, ritraendo se stessi nell’atto di mettere in mostra la loro abilità.
Nel corso dei secoli lo “studio” è sempre stato luogo di confronto degli artisti con la loro identità.
Dai primi autoritratti rinascimentali – in cui l’artista giustifica, attraverso la professione, la propria posizione sociale – fino alle opere più intime dei secoli successivi, lo “studio” diventa un simbolo di creazione e introspezione.
Le sale del Museo Civico San Domenico ci permetteranno di soddisfare il nostro io più voyeuristico e sbirciare all’interno di questi luoghi magici.
“Il Ritratto dell’Artista” è un racconto imperdibile pieno di sorprese e scoperte: un modo di viaggiare nel tempo per studiare da vicino la società, osservandone i cambiamenti attraverso lo sguardo dei protagonisti
A cura di Maurizio Vitiello
Articolo soggetto a copyright
A SEGUIRE OPERE DELL’ARTISTA 👇