“Non può lasciarci indifferente l’ennesima notte di violenza” così afferma la presidente di Vivibilità Cittadina di Caserta Rosi Di Costanzo
“Non può lasciarci indifferente l’ennesima notte di violenza che si è verificata nel centro storico di Caserta "
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Le cause sono note da almeno dieci anni, e cioè da quanto, nel 2011, alla liberalizzazione degli esercizi l’amministrazione decise di favorire l’anarchia e il lassismo invece di farsi portavoce di un piano commerciale serio e credibile per una città a vocazione turistica come la nostra. Negli anni sono sorti, tutti nelle stesse strade, esercizi commerciali con un’offerta medio-bassa, garantita da affitti scarni in palazzi poco curati del centro storico in abbandono. Negli anni si è favorito il lassismo e l’anarchia con l’assenza di controlli a sfavore, soprattutto, della maggior parte degli esercenti che è rispettosa delle regole e fa bene il proprio lavoro. Oggi assistiamo a risse e violenze, quando intenderemo risolvere il problema? Quando ci scapperà il morto? Abbiamo avuto amministrazioni incapaci di essere attente alla proposta commerciale, incapaci di essere propositivi e facilitare il lavoro di chi vuole fare bene, incapace di controllare, oltre ai gestori scorretti, anche le strade e le piazze. Abbiamo consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione che sono neutri per passione e che dovrebbero invece imparare a studiare per implementare progetti efficaci e sostenibili per i casertani e la loro vivibilità.
Fino ad oggi la massima ‘scienza’ che hanno saputo adottare i nostri amministratori è quella del ‘tavolino libero”. Tavolini liberi a quantità che hanno trasformato il suolo pubblico in bene di consumo, dimenticando l’uso democratico che le leggi garantiscono. Sono certa che ora il sindaco Marino riunirà il comitato di ordine pubblico e che, insieme alle forze dell’ordine, organizzerà qualche spot pubblicitario per qualche fine settimana. Dopodiché tutto, come successo in questi anni, tornerà all’anormalità. Oggi una reale risposta al problema che ci si para davanti non è quella della militarizzazione del centro ma di buoni esempi e di buon governo, un governo che abbia cura e manutenzione degli spazi pubblici e che sappia organizzare, oltre al controllo del territorio, anche delle politiche sociali capaci di creare alternative all’ozio, all’alcol e ai vizi, che sembrano essere l’unico sfogatoio per i nostri giovani a cui, né le famiglie, né la scuola, riescono più ad opporsi”.
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