Periferie, criminalità e baby gang

Oggi vorrei parlare di un problema che coinvolge sempre di più i nostri paesi, le nostre città ma anche le nostre metropoli.
Infatti negli ultimi anni si è registrato un aumento dei piccoli reati compiuti da ragazzi giovanissimi che poi nel mondo giornalistico vengono denominati "baby gang".

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Tale fenomeno che senza alcun dubbio esiste, viene amplificato e raccontato dai media in maniera molto teatrale non soffermandosi mai sui problemi e sulle possibili soluzioni ma evidenziando il fenomeno con connotati negativi con lo scopo di ottenere più visualizzazioni.

Dobbiamo dire che il termine viene coniato dai media per esemplificare il fenomeno, ma possiamo dire che ci si riferisce a gruppi di ragazzi (ni) organizzati che hanno in comune fra loro interessi, loghi, musica, tatuaggi e che li porta a considerare il gruppo come una famiglia da difendere ad ogni costo.

Più delle volte questi ragazzi arrivano dalle periferie, luoghi abbandonati dalle istituzioni in cui prolifera l’immondizia, le case fatiscenti, la delinquenza e molto altro.

Proprio a causa di queste situazioni la criminalità nelle periferie è più accentuata questo perché meno controllata sia dalle forze dell’ordine che dai sistemi di videosorveglianza, mancano centri di aggregazione cultura e sportivi e tutto questo perché per i nostri ” governanti” è più importante mostrare il centro delle città pulite e accoglienti perché consapevoli dell’afflusso dei turisti e quindi dell’importanza di mostrare le nostre città in ordine soprattutto per avere una buona considerazione all’estero, inoltre molto più facile prendere i voti per l’elezioni dalle zone più centrali che da quelle più periferiche in cui la percentuale di non votanti è molto più alta.

Tutti questi fattori creano un collegamento fra la periferia spesso dimenticata, la criminalità che viene spesso assecondata ( soprattutto nelle periferie) e le baby gang che vengono a proliferarsi a causa della dispersione scolastica e di tutti quei motivi che sopra ho già analizzato.

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La soluzione, sicuramente non semplice, potrebbe arrivare attraverso alcune contromisure fondamentali :

Pulizia delle periferie e sistemazione delle case fatiscenti (spesso case popolari in condizioni pessime)

Un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine e una maggiore presenza di telecamere

Creazione di centri di aggregazione culturali, sportivi per favorire l’incontro anche fra gente di diversa nazionalità, religione ecc ecc…

Controllo da parte degli assistenti sociali sulla frequentazione scolastica dei ragazzi e incontri settimanali con le famiglie per fare il punto della situazione in generale.

Opportunità di inserimento nel mondo del lavoro allo scopo di insegnare un mestiere ai ragazzi sempre nel rispetto della propria indole personale.
Sicuramente questi punti non sono la soluzione definitiva per risolvere problemi sociologici e antropologici di lunga provenienza ma certamente sarebbero passi in avanti ( come tali vengono visti e vissuti da molti ) rispetto ad una situazione oggi ferma, stagnante, immutata da molto tempo che porta solo divisioni e problemi ad una comunità che spesso condivide il portoncino di casa, fianco a fianco.

A cura del Criminologo Michelangelo Morreale

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