Resilienza come evoluzione e rinascita

Dinnazi alle difficoltà e alle avversità che si presentano nella vita quotidiana, come fa una persona ad affrontare positivamente le situazioni negative che si presentano? Perché alcune persone si bloccano a un certo punto della loro vita e non vanno più avanti? La risposta è che queste persone hanno un'elevata resilienza.

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Michael Rutter studiando bambini nati da madri schizofreniche, definì la resilienza come «risposta positiva di un soggetto allo stress e alle condizioni avverse».

Così racconta la resilienza Sharon Salzberg, scrittrice e insegnante di meditazione buddista, ne L’arte rivoluzionaria della gioia, 1995.
“Immaginiamo di prendere un piccolissimo bicchiere d’acqua e di metterci dentro un cucchiaino di sale: a causa delle ridotte dimensioni del contenitore, il cucchiaino di sale avrà un grande effetto sull’acqua; tuttavia se passiamo a una distesa d’acqua più grande, per esempio un lago, e vi poniamo dentro il cucchiaino di sale, questo non avrà un effetto della stessa intensità, a causa della grandezza e della vastità del recipiente che lo contiene. Anche se il sale rimane lo stesso, la spaziosità del contenitore cambia ogni cosa. Passiamo gran parte della nostra vita a cercare un senso di sicurezza o protezione, tentando di cambiare la quantità di sale che ci tocca in sorte. Ironicamente, il sale è proprio la cosa su cui non possiamo agire, poiché la vita cambia e ci offre ripetuti alti e bassi. Il nostro vero lavoro è creare un contenitore così immenso che ogni aggiunta di sale, per quanto gigantesca, può entrarvi senza influire sulla sua capacità di riceverlo. Nessuna situazione, anche la più estrema, potrà allora comandare una particolare reazione.”

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La cronaca riporta grandi esempi di resilienza: si pensi a persone in condizioni di disabilità, come il pilota Alex Zanardi, divenuto atleta paraolimpico dopo l’incidente automobilistico che gli costò le gambe, o ancora a Bebe Vio, campionessa paraolimpica di fioretto, colpita in giovane età da una rara forma di meningite, esempio di coraggio e voglia di vivere. Anche la vita di tutti i giorni può regalarci esempi di questo tipo: persone che hanno perso una persona cara e che hanno saputo mantenerne il ricordo senza rimanere “imprigionati” dal lutto; o chi ha perso improvvisamente il lavoro e ha saputo reinventarsi con successo, magari in un campo totalmente diverso.

Attenzione: la resilienza non è un modo per “tornare al passato”, e quell’occasione, per quanto dolorosa, di evoluzione e di rinascita. Spostando lo sguardo sul passato, si perderebbe l’importantissimo valore trasformativo nascosto anche nelle esperienze avverse della vita. La sofferenza e il disagio che accompagnano un determinato evento possono e devono essere interpretati come stimoli per attivare cambiamenti, il solo modo di non cadere nello sconforto e nella depressione. Più funzionale alla crescita interiore e al superamento del disagiò sarà allora una resilienza intesa come sguardo consapevole sul nuovo che sta arrivando. In questo modo, anche una vita difficile può diventare una vita felice.

Dott.ssa VALERIA Tramontano

L’iimmagine di copertina  dal titolo “Danzando col mare” è un’opera della nota pittrice Emilia  Della Vecchia

Tela 1 mt x 1 mt

Inserito con nota critica nel catalogo 2020 ” Permanente dell’arte contemporanea italiana”  a cura di Jean Francois Pugliese –  artista e critico pugliese

Il dipinto è il risultato finale  di tutte le opere del 2020 dell’artista Della Vecchia  – a partire dal figurativo e tutte le tecniche materiche usate, dove il simbolo dei petali è presente in tutte le opere. L’opera parla di rinascita …di acqua come fluido placentare .

Il dipinto è anche l’immagine della copertina del libro di poesie “T’incontrai in un sogno” di Lucia Gaeta.

Visita la pagina facebook  “GALLERIA ARTEMI” di Emilia Della Vecchia

http://www.facebbok.com/Centropoliculturale /

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