Posta su di una importante rotatoria realizzata da tale società in un incrocio tra i più percorsi dell’intera città , è diventata l’emblema del percorso di sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La panchina è lì inviolata, nessuno osa sedersi, quasi a testimoniare la sua importante presenza, grida il suo dolore che con la sua sola forza potrà liberarsi dal male silenzioso che continua ad uccidere.
Invitiamo i nostri lettori alla riflessione sul delicatissimo argomento quale la violenza sulle donne, con un breve verso tratto dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, verso V.
Parmi non sol gran mal, ma che l’uom faccia contra natura e sia di Dio ribello,
che s’induce a percuotere la faccia
di bella donna, o romperle un capello:
ma chi le dá veneno, o chi le caccia
l’alma del corpo con laccio o coltello,
ch’uomo sia quel non crederò in eterno,
ma in vista umana un spirto de l’inferno.
A cura di Giovanna Tramontano
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