Non ci sono ancora conflitti, pregiudizi, conflitti nazionali nello spazio. I suoi rischi sono ostili a tutti noi. La sua conquista merita il meglio di tutta l’umanità e la sua opportunità di cooperazione pacifica potrebbe non presentarsi mai più. Ma perché, dicono alcuni, la Luna? Perché scegliere questo come nostro obiettivo? E potrebbero chiedersi, perché scalare la montagna più alta? Perché 35 anni fa si volava sull’Atlantico? Perché il Rice gioca contro il Texas?
Scegliamo di andare sulla Luna. Scegliamo di andare sulla Luna… Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e fare le altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili; perché quell’obiettivo servirà a organizzare e misurare il meglio delle nostre energie e capacità, perché quella sfida è una sfida che siamo disposti ad accettare, una che non siamo disposti a rimandare e una che intendiamo vincere, e anche le altre.»
Il 20 luglio 1969 la corsa allo spazio veniva vinta dagli Stati Uniti ed i tre astronauti Americani Buzz Aldrin, Neil Armstrong, Michael Collins dell’Apollo 11 atterrarono sulla Luna. Poche ore più tardi, quando in Italia erano le 4:56 del 21 luglio 1969, il comandante della missione Neil Armstrong posava il primo piede umano sul suolo lunare facendo ascoltare al mondo intero queste bellissime parole : “Questo è un piccolo passo per uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”.
Nel corso dei decenni successivi è stato messo in dubbio che si sia veramente verificato il primo sbarco sulla luna, gli stessi astronauti non hanno mai voluto rilasciare dichiarazione dando così adito alle numerose teorie complottistiche, teorie che narrano di un allunaggio avvenuto su un set cinematografico allestito per battere in anticipo la concorrenza russa e vincere la corsa allo spazio.
A cura di Mario Verdetti
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