SUGGERISCI UNA CURIOSITA’- Penne a sfera: biro e bic – Origine e funzione
Salve, sono Angela Mone.
Continuo a curare personalmente l’interessante rubrica “Suggerisci una curiosità”.
Questa volta, per rispondere alle richieste di alcuni lettori, presento un’altra particolare curiosità riguardante “la penna a sfera”.
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Penne a sfera: biro e bic – Origine e funzione
Le penne a sfera, comunemente denominate biro o anche bic, oggi tanto diffuse e utilizzate, di vari formati, dimensioni e costi, dalle economiche a quelle costose, sono state realizzate da oltre ottanta anni, esattamente nel 1938.
Esse consentono di scrivere tramite una piccolissima sfera metallica che, rotolando sulla carta, rilascia inchiostro da un serbatoio interno.
La penna a sfera ha sostituito quella stilografica dotata di pennino e di un serbatoio, che doveva essere ricaricato, frequentemente, con inchiostro liquido.
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Tutti usano ormai da anni la penna a sfera, ma, forse, pochi si soffermano a pensare sul suo funzionamento, magari non sanno nemmeno della presenza di una piccola pallina (sfera rotante) inserita sulla punta.
Il primo tentativo di realizzare una nuova penna, al posto della precedente stilografica in uso da diversi secoli, risale al 1888, quando John Laud, inglese, conciatore di pelli, registrò il brevetto di una nuova penna composta da un tubo contenente inchiostro e una piccola sfera di acciaio, rotante, inserita sulla punta.
Con tale penna riuscì a scrivere sul cuoio, ma non sulla carta a causa della punta molto grande.
Successivamente, nei primi anni del 1900, ci furono vari tentativi , non riusciti, di produrre penne a sfera più adatte, senza esito positivo a causa di problemi di scrittura.
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L’inchiostro non si depositava in maniera regolare o si verificavano ostruzioni sulla punta.
Fu necessario giungere al 1938 allorchè Lasziò Birò, giornalista ungherese, aiutato dal fratello Gyorgy, chimico, riuscì ad utilizzare inchiostro fluido e vischioso che non si asciugava nel serbatoio e, comunque, scendeva con un flusso capace di rispondere alle esigenze della scrittura sulla carta.
Il suo brevetto fu depositato in Gran Bretagna il 15 giugno 1938.
Nel tempo, naturalmente, la penna a sfera ha subito modifiche, ma il meccanismo di funzionamento è rimasto lo stesso.
La scrittura viene assicurata, in modo continuo, dall’inchiostro fluido e vischioso, posto nel piccolo serbatoio sovrastante, mediante il rotolamento della minuscola sfera metallica del diametro massimo di 1,6 millimetri.
Fonte web
Angela Mone
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