Cosa direbbe il nostro adorato Gesù? Matteo 18,1-5 “Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”. Abbiamo dimenticato tutto. La purezza, la sincerità, l’amicizia, l’amore senza interesse. È meraviglioso sviluppare fantasia che nasce anche dalla favola ed un racconto della Befana. Non ribotizziamoci i cuori. Il vero augurio dovrebbe essere di possedere fede e sincerità, di amare senza falsità ed i regali dovrebbero essere abbracci. Ricordiamo gli insegnamenti biblici. La preghiera non è una poesia ma uno stimolodi emozione, lasciamo più spazio al cuore. Il mio augurio per questo 2023 è di riportare la nostra memoria negli anni passati, quando un sorriso significava più di mille parole e una corsa in bici soddisfava più di un tik Tok. Ormai è vero che è l’epoca della tecnologia, neanche avrei potuto scrivere questo senza la tecnologia ma non abbandoniamo i veri sentimenti, le emozioni, manteniamo un cuore da bambini e apprendiamo da essi. Lasciamo che i bimbi giochino in un parco, a pranzo mettiamo da parte gli smartphone, c’è sempre tempo per tutto, se solo lo vogliamo. La fede aiuta ad andare avanti, perché oggi più che mai ne abbiamo la necessità. E che pace sia in tutto il mondo. Se questa è una follia scusatemi nella realtà.
articolo a cura di Veronica Viteritti
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