Un patrimonio alimentare che merita tutela: la pizza – La Dott.ssa Feola consiglia

Un patrimonio alimentare che merita tutela: la pizza
Saper scegliere la pizza senza un prezzo calorico eccessivo
La pizza è simbolo del nostro gusto e dello stare insieme: un piatto in cui ci ritroviamo e in pochi sanno rinunciarvi! Ma leggi commerciali e industriali la snaturano rendendola nociva

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Sono diventati comuni anche sintomi avversi dopo averla mangiata: sensazione di stanchezza, gonfiore intestinale, tanta sete di notte. Si tratta di un prodotto lavorato, dove facilmente si camuffano al palato ingredienti di scarsa qualita’.
Ogni ingrediente la sua insidia
La pizza puo’ essere consumata un paio di volte al mese, quella consigliata è la margherita classica ma anche con verdure grigliate, solo pomodoro, marinara sono ammesse in regime dietetico.

Farina: deve essere il meno raffinata possibile, di tipo 1 o 2, a ridotto contenuto glicemico. Preferiamo farine biologiche di grani antichi come Saragolla o Kamut non trattate con radiazioni ionizzanti, senza aggiunte di “miglioratori chimici”.
Lievito: se la lievitazione è lenta l’impasto riposera’ in frigorifero almeno 3 giorni, processo che consente una predigestione di carboidrati e del glutine. Con la lievitazione rapida o chimica ciò’ non avviene: la pizza risulta meno digeribile, fara’ gonfiare e indurra’ una sete eccessiva (il fegato in sovraccarico ha bisogno di acqua per funzionare).
Sale: attenzione alle quantita’! (Complessivamente al giorno dovremmo assumerne 5 grammi). Spesso viene aggiunto troppo sale per compensare gli ingredienti insipidi e scadenti della pizza.

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Olio: da utilizzarsi esclusivamente a crudo, extravergine di oliva, (posto prima sulla pizza, a elevate temperature, supera il punto di fusione sprigionando sostanze cancerogene).
Pomodoro e mozzarella: meglio pomodoro San Marzano dop. Mozzarella e altri formaggi non devono provenire da latte in polvere (proteine e grassi ossidati creano infiammazione).
Forno
Forno a legna da preferire al forno elettrico. La pizza non va consumata se bruciata o annerita sul fondo.
Cartone
Il cartone deve essere per legge in pura cellulosa non in carta riciclata che a contatto con le alte temperature sprigiona benzene, enolo, ftalati. Il cartone di colore marroncino internamente è a norma, quello di colore grigiastro no.
Saper scegliere e saper abbinare la pizza
Sono molto diffuse pizze di ottima qualità, a lenta lievitazione, realizzate con ingredienti di prima scelta. Una pizza tonda contiene circa 700-800 calorie, una pizza al taglio 270 l’etto. Concederci una pizza margherita senza pagare un prezzo calorico eccessivo: occorre concentrarsi sulla qualita’ e soprattutto si deve ben abbinare. No a fritti, antipasti, supplì’, bevande gassate e dolci in concomitanza all’assunzione della pizza. Utile far precedere la pizza da una insalata verde con mela e noci. Questo accorgimento aumenta il senso di sazieta’ inducendo a consumare solo tre quarti della pizza (magari senza i bordi) e l’effetto diuretico mitiga la ritenzione idrica indotta da lievito, farine, sale e grassi saturi dei formaggi. Rinunciare a condire la pizza con affettati e’ un valido aiuto.
dott.ssa Caterina Feola

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Fonti
-Dott.ssa D.Rasio.MangiareSecondoNatura.PlainAirLife.Speciali. Pizza.’16.

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